Mussomeli – Le hanno dato il saluto militare, omaggiandola con il picchetto d’onore. Ieri al funerale della signora Iole Diliberto, 90 anni, erano presenti il comandante provinciale dei carabinieri il colonnello Baldassarre Daidone, il comandante della compagnia di Mussomeli, il capitano Giuseppe Tomaselli, i marescialli Lorenzo Chiatante e Marzia Garcea. La signora Iole era la figlia di un eroe: il brigadiere Antonino Diliberto, nato a Mussomeli il 20 maggio 1897 e morto in un conflitto a fuoco, per assicurare un latitante alla giustizia, a Mirandola il 18 novembre 1932. Il militare mussomelese, medaglia d’Argento al Valor Militare alla memoria e a cui è intitolata la caserma di Mussomeli, era e resta un esempio di rettitudine dimostrato a prezzo della vita. La signora Iole divenne orfana di suo padre ad appena due anni, ma ne raccolse l’eredità spirituale: il dovere prima di tutto e a qualunque costo. Doverista e retta in ogni ruolo ricoperto: nelle vesti di figlia, moglie, mamma, parente e amica. “Era sempre sorridente, generosa, gentile e fervente cristiana- ricorda la cugina signora Franca Zangari – per me era una sorella. Con il marito erano inseparabili e complementari, sessanta anni di vita matrimoniale, sempre in armonia. Iole ha compendiato la sua vita su un valore: l’amore autentico, duraturo altruistico e costante . La signora Iole lascia il marito, il dottore Nicola Catania, storico e stimato cancelliere in pensione e i figli Bruno e Valeria ai quali, e qui scrivo per esperienza, conoscenza diretta e senza tema di smentita, la madre ha saputo instillare quel valore etico e di giustizia che “non recipit aestimationem”.
Il direttore Alberto Barcellona, esprime a nome suo e personale della redazione profondo cordoglio, al dottore Nicola, a Bruno e Valeria per la gravissima perdita della signora Iole