Mussomeli – Istrione, comunicatore, mattatore e guastafeste. Ieri Cateno De Luca ha ipnotizzato la piazza mussomelese col suo stile molto social e poco politically correct. Il sindaco di Sicilia si è scagliato contro le gestioni familistiche che caratterizzano la politica nissena e siciliana. “Basta parlamentari che si tramandano da padri in figlii” ha tuonato il sindaco di Sicilia, poi l’aspirante governatore di Fiumedinisi non ha disdegnato la preferenza incrociato, ovvero il voto disgiunto. Il politico messinese conta di bissare l’esito delle ultime comunali di Messina dove, con il suo candidato Basile, ha sbaragliato tutto e tutti, demolendo centrodestra, centrosinistra e pentastellati . Così gli avversari per provare a prendere sonno ancorché agitato, contano le proverbiali cento pecore o forse capre, dato che l’aspirante governatore ama definirsi e farsi definire “capraro” e, intanto, Cateno dal sorriso sornione fa sul serio e la sua sfida, con un tour forsennato, in lungo e in largo per la Sicilia, da provocazione velleitaria è sempre più minaccia concreta.
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