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Il prefetto Armenia agli studenti per il nuovo anno scolastico: «La gentilezza non è debolezza, ma forza»  

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Caltanissetta – Gentilezza e tenerezza. Su questi due sentimenti hanno centrato il focus il prefetto Chiara Armenia e la dirigente del liceo «Ruggero Settimo» Irene Cinzia Maria Collerone per inaugurare il nuovo anno scolastico. Temi a cui si sono poi rifatti anche il sindaco, Roberto Gambino ed i comandanti provinciali di carabinieri e finanza, i colonnelli Vincenzo Pascale e Stefano Gesuelli. Presenti alla cerimonia anche rappresentanti di altre scuole cittadine.

Prima, il  tradizionale taglio del nastro, da parte di prefetto e sindaco, di tre nuove aree tematiche – a cura dei docenti Fabio Fiorenza e Roberta Valenza – realizzate al «Settimo» ispirate a famosi dipinti e dedicati ai tre indirizzi formativi.

«La gentilezza non è debolezza, ma forza, coraggio, fa uscire da ansie e paure, è inclusiva… è un modo di esser interiore che va esercitato… la collego alla lotta al bullismo» ha sottolineato il prefetto con un cenno poi all’inno alla gentilezza dello scrittore e saggista statunitense, George Saunders, «la vostra vita sarà un viaggio che vi porterà ad essere più gentili e più amorevoli, sbrigatevi… cercate le medicine più efficaci contro l’egoismo, cercatele con tutte le vostre energie, per tutto il resto della vostra vita».

«Gentilezza e tenerezza, il valore di due sentimenti che cambiano le relazioni tra persone» ha rimarcato la dirigente Collerone. Poi rivolgendosi sempre agli studenti ha suggerito loro «meglio sbagliare facendo, che non far nulla, rischiate ma fate qualcosa…. non abbiate paura dell’errore se lo commette in buona fede», ha aggiunto, ricordando che «la scuola è presidio di legalità, un caposaldo della nostra Repubblica».

 Il sindaco Gambino, nell’esortare i ragazzi «a prendere la società per mano e cambiarla» ha poi osservato come «bisogna mettere da parte l’egoismo e partire dal concetto di bene comune… dovete cominciare a pensare di governare voi il mondo – – ha aggiunto – avete la grossa responsabilità di cambiare le cose, la rivoluzione mentale della società dipende da voi, ma dovere avere il coraggio di farlo».

Sulla questione «cyberbullismo» e «toni che si erano fatto alti sui social», rifacendosi a un suo monitoraggio in rete nel momento in cui era arrivato alla guida della polizia in città, s’è soffermato il questore Ricifari che poi ha invitato i giovani a «fare un atto di tenerezza». Stimolandoli, peraltro, «all’autoresponsabilità e all’autocoscienza».

Il colonnello Gesuelli ha ribadito come «gentili, sinceri e trasparenti vuol dire essere più forti, non deboli… approfittate delle opportunità che avete e siate inclusivi».

Il colonnello Pascale ha evidenziato il concetto di «gentilezza intesa come rispetto, comprensione, capacità di ascoltare gli altri… facciamo in modo che questi atteggiamenti non lascino spazio ad altro e che la superficialità venga messa all’angolo».

Alla fine, prima di un saggio di danza delle studentesse del «Ruggero Settimo» – in apertura anche una performance musicale dei ragazzi – spazio al pensiero di due studenti dello stesso Liceo, Sarah Tirendi e Luca Sabella.

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