Caltanissetta – La conferma, alla fine, è arrivata dall’autopsia. Che ha fornito agli investigatori la certezza che il corpo carbonizzato trovato nelle campagne di contrada Deliella è quello dell’imprenditore settantaseienne, Filippo La Monaca.
Ad ulteriore riscontro si passerà anche per un riscontro attraverso il “dna”, ma ormai per i carabinieri non vi sarebbero dubbi sull’identità.
Il suo cadavere, intrappolato sotto un vecchio fuoristrada e reso irriconoscibile dal fuoco , era stato ritrovato a un centinaio di metri dal fratello, il settantaquattrenne Calogero La Monaca che è stato ucciso a colpi di pietra.
Anche lui, Filippo, sarebbe stato assassinato con le stesse modalità. Questo, almeno, è quanto sarebbe emerso dall’autopsia eseguita dal medico legale Carlo Rossitto su incarico della procura nissena.
Aspetto, questo, che confermerebbe la prima teoria avanzata dai militari che lo hanno ritenuto un duplice omicidio d’impeto. Non premeditato.
È sul movente che rimane immutato il rebus. È uno degli aspetti bui della vicenda. I carabinieri hanno già interrogatori familiari, parenti e amici delle vittime e stanno lavorando su un paio di piste.
Ma le indagini – sotto il coordinamento dei sostituti Stefano Strino e Nadia Caruso – vanno avanti per dare un’identità agli assassini. Perché è assai probabile che ad agire sia stato più di uno.
