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Incendiano la cella e la protesta rischia di finire in tragedia, Capece del Sappe: «Serve la forte presenza dello Stato, non si può più tollerare»

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Caltanissetta – Danno fuoco alla cella e la protesta rischia di finire in tragedia. È grazie all’intervento degli agenti in servizio che si è evitato il peggio per questo ennesimo atto di violenza gratuita all’interno di carceri.

In questo caso al “minorile” Malaspina di Palermo ad opera, però, di detenuti maggiorenni. Loro i protagonisti di violenti disordini, scoppiati per motivi assai banali. Dopo un pomeriggio di tensione e minacce hanno dato fuoco alla cella bruciando materassi e suppellettili, causando così un pericolosissimo incendio. Sono pure intervenuti operatori sanitari del perché due detenuti sono rimasti intossicati dal fumo.

E il segretario generale del Sappe, Donato Capece, ha posto sul tappeto un’altra spinosa questione legata alla presenza di detenuti maggiorenni in carceri per minorenni.

«Avevamo ribadito che era un errore l’innalzamento dell’età dei presenti nelle carceri minorili – ha sottolineato – e oggi, infatti, possono starvi anche donne e uomini di 25 anni.. Una decisione politica incomprensibile… da quando sono stati assegnati detenuti adulti – per effetto di una  legge del 2014 – questi maggiorenni si comportano con il personale di polizia e con alcuni minorenni ristretti con prepotenza e arroganza, caratterizzando negativamente la quotidianità penitenziaria. E la loro ascendenza criminale condiziona tanti giovani, che li vedono quasi come dei miti». I ll rischio di una emulazione distorta.

E al Dap è stata di nuovo avanzata la richiesta di potenziamento degli organici della polizia penitenziaria dei reparti regionali, così come «la dotazione, per il personale, di strumenti di tutela e garanzia non letali come i flash ball ed i bola wrap… il primo è un fucile che spara proiettili di gomma, già in dotazione alla polizia penitenziaria francese, mentre la seconda è un’arma di difesa che spara lacci bloccanti alla gambe dei riottosi, già in uso a polizie locali di alcune città italiane».

Lo stesso Capece ha rimarcato le quotidiane denunce per evidenziare che le carceri siciliane sono ad alta tensione. «Servono regole ferree per ristabilire ordine e sicurezza nelle carceri – ha aggiunto – attuando davvero quella tolleranza zero verso i detenuti violenti che, anche in carcere, sono convinti di poter continuare a delinquere nella impunità assoluta…Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci», ha concluso il segretario generale del Sappe.

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