Home Cronaca La dottoressa Silvia Cordaro lascia il Pronto Soccorso di Mussomeli per Medicina...

La dottoressa Silvia Cordaro lascia il Pronto Soccorso di Mussomeli per Medicina Generale a S. Giovanni Gemini

5.657 views
0

Mussomeli – E’ iniziato con un infarto e si è concluso con un’appendicopatia! Il percorso lungo quattro anni che ha portato la dottoressa Silvia Cordaro al Pronto Soccorso dell’Ospedale Maria Immacolata Longo di Mussomeli. Dalla Guardia medica di Santo Stefano di Quisquina a Mussomeli, nel giugno del 2021, e, da qui, ora, nuovamente in provincia akragantina, precisamente a S. Giovanni Gemini, dove andrà a fare il medico di Medicina Generale. In barba al “te ne pentirai” di chi intendeva scoraggiare l’esperienza, indubbiamente poco rassicurante, di un Pronto Soccorso, la dottoressa Cordaro, ad oggi, non solo non si è pentita, ma non rinnega nulla della intensa attività, molto spesso faticosa, maturata nelle stanze e nei corridoi di quel punto di prima accoglienza del presidio ospedaliero mussomelese. “Non ho esitato ad accettare l’incarico a Mussomeli, nonostante la poca esperienza maturata sul campo, in quello che oggi mi sembra un tempo lontano”, così, come quando arriva il momento del commiato, le lacrime arrivano da sole, silenti, quasi rispettose della bellezza di quel volto stanco, anche provato, eppure sereno. Indosso ancora il camice che, da lì a poco, sarà archiviato assieme agli effetti personali che sono stati il corollario di tante giornate di lavoro. Afose o gelide. O anche incerte, come questa di fine marzo che fa da sfondo ai tanti abbracci e agli “arrivederci” dei compagni di viaggio di quella scialuppa che “fluctuat” ma ancora galleggia! Grazie anche a chi ha accettato questa scommessa. “La dedizione al paziente è stata l’arma che mi ha permesso di vincere tante battaglie. Persino quelle burocratiche che sono le peggiori! Sono arrivata qui temendo di affrontare un infarto… la responsabilità di leggere un tracciato mi spaventava… eppure il mio primo accesso è stato proprio un infarto e, da allora, quello è diventato il mio cavallo di battaglia. Riuscivo a riconoscere un infartuato persino da dietro la finestra”. La dottoressa Cordaro, 1mt.e78 di garbo e umanità, ha dimostrato che essere professionali e disponibili allo stesso tempo, si può. Se ce l’hai nelle vene. “Per me il paziente è sacro”, riferisce ancora l’angelo biondo in camice verde, mentre attinge al fastello dei ricordi che si sovrappongono in ordine sparso. Di una bellezza altera che, indubbiamente, non è la dote principale di un medico ma che, altrettanto indubbiamente, non dispiace a nessuno. “Non mi sono fatta scrupoli di stressare i colleghi per agevolare un paziente bisognoso o per essere sicura di una diagnosi. Ed evitare i ritorni”. Ora però che ha ancora tanto da dare, la dottoressa passerà dall’acuto al cronico e già si sente la responsabilità di far sì che i suoi pazienti non avranno bisogno di intasare la sala d’aspetto di un Pronto Soccorso. A dispetto di tutte quelle volte che, fra i corridoi, ha sentito mormorare “ma perchè non vanno dal medico di famiglia?”. Adesso il treno riparte verso un nuovo inizio e un nuovo approdo mentre si confida nei ritorni, lì dove tutto ha avuto inizio col trattamento dei codici bianchi in affiaccamento ai medici dei codici giallo e rosso. E’ lì che sta la chiave di tutta la storia. Dove il desiderio di crescere e mettersi in gioco ha avuto la meglio, è bastato rimboccarsi le maniche. Intanto alla stazione Sofia e Beatrice attendono la loro mamma auspicando che la notte dorma a casa e che nelle feste pranzi con loro. La mamma che ha sperimentato la necessità di lasciare le figlie con la febbre per andare al lavoro. Dove, per fortuna, si è creato quell’ambiente familiare che mancherà. Primo fra tutti il collega Giosuè Carduccio che è stato il deus ex machina di tutto. “Mussomeli la sento casa mia”, dice. E poi, “se non dovessi tornare”… sussurra con la voce, ancora una volta, rotta dall’emozione… e si interrompe così quel frammento di esistenza fatto di pause e note che cantano la vita…

Ti è piaciuto questo post?

Clicca sulle stelline per dare un voto!

Average rating 3 / 5. Vote count: 5

Vota per primo questo articolo

Condividi