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LA FIDAPA di Mussomeli al XXXVIII Convegno Internazione tra Azzolina e Musumeci (di Emilia Di Piazza)

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(di Emilia Di Piazza) Mussomeli – Il Tempo delle Donne, questo il titolo, oracolare e sibillino, del XXXVIII Convegno internazionale della FIDAPA che si è svolto lo scorso 26 settembre, su impulso dell’associazione che da 90 anni esatti opera in maniera attiva sul territorio nazionale ed extra. Sede d’eccezione quest’anno le vestigia dell’antica Akragas, quella che Pindaro definì “fra tutte le città dei mortali, la più splendida”. Scelta che ha dato ulteriore risalto alla nostra Terra e ai suoi talenti, grazie, infatti, alla dott.ssa Maria Concetta Oliveri, da un anno Presidente Nazionale in carica, il capoluogo agrigentino ha potuto godere di tre giornate improntate alla discussione, all’insegna dei buoni e sani propositi.

A lei che ha fortemente voluto e sostenuto la Fidapa sez. di Mussomeli, va riconosciuto l’indiscusso merito di aver riunito, sotto un’unica bandiera, in tempi difficilissimi, Associazioni e Istituzioni, che, al di là del personale credo di qualsivoglia ideologia politica, hanno perorato insieme la Causa femminile quale urgente e scottante tematica di oggi.

Ampio spazio è stato dedicato alla ministra Lucia Azzolina che, dopo il gomito a gomito col Presidente Musumeci, si è gentilmente concessa ai giornalisti per le interviste. “Aprite gli occhi sulle donne” questa l’esortazione della giovane ministra, siracusana d’origine, sbarcata ad Agrigento al motto di “Riparte la scuola Riparte l’Italia” leziosamente stampato sulla mascherina nera. “Donne che lavorano, studiano, sognano”…  eppure con tanti diritti ancora negati!

Non meno accorato, né incisivo, l’appello del Governatore regionale che ha auspicato alla totale libertà della donna riconducendola sostanzialmente all’indipendenza economica. Troppa violenza ancora si consuma (fanno fede le statistiche!) all’interno delle mura domestiche, molto spesso sotto il tacito assenso del vicino che non intende denunciare per un’atavica legge dell’omertà che di sè ha connotato  “una Terra dove pure chi si chiama Pirandello, Sciascia o Camilleri ha problemi” riferisce argutamente Franco Pira nel suo intervento che è stato un po’ il titolo di coda del convegno ma non per questo meno incisivo. La donna e il suo corpo ostentato, un potere e un fardello,  violentato sui social ancorchè nella fisicità, un’immagine che è schiavitù in un mondo fortemente e malamente estetizzato qual è appunto il nostro.

Tutti interventi di grande spessore quelli a seguire e una nota di calore e di colore che dalle tonalità speziate della sua mise esotica, ha invaso la platea, il Grido della Presidente Internazionale Amany Asfour che in un italiano incerto ma deciso ha invocato a gran voce la pace nel mondo,

Emilia di piazza

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