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«Ladro sopreso dal proprietario rischiò di ucciderlo con una blocco di pietra», arriva la condanna definitiva

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Caltanissetta – Niente sconti per un sospetto ladro che vistosi scoperto avrebbe lanciato un grosso masso contro il proprietario ma, per buona sorte, non centrando in pieno il bersaglio.

Questa, per l’accusa, quella che sarebbe la ricostruzione di un tentato omicidio che si sarebbe consumato in una zona di villeggiatura estiva.

Che, nel concreto, s’è tradotto nella conferma della condanna a carico di un quarantenne, Davide Alfieri, che s’è visto blindare la pena a suo carico a cinque anni e quattro mesi di reclusione.

Esattamente com’era già avvenuto nel secondo passaggio in aula. Ma poi ha impugnato quel pronunciamento d’appello sperando in una ulteriore riduzione che, però, non è arrivata.

È stata la Cassazione, adesso, a scrivere l’ultima pagina di questa vicenda giudiziaria cristallizzando il precedente verdetto. Senza altra prova d’appello.

Secondo la tesi accusatoria l’imputato avrebbe lanciato dall’alto un blocco di pietra rischiando di centrare in pieno il proprietario di una villetta della zona di Manfria che, per gli inquirenti, stava per essere alleggerita.

Fin qui l’accusa. Perché secondo la tesi accusatoria si sarebbe tratta di un incidente. Solo frutto della casualità. Ma il teorema non ha retto nel precedente vaglio in aula e non ha neanche convinto i giudici della Suprema Corte che, alla fine, non hanno accolto il ricorso presentato dall’imputato, rendendo la condanna definitiva.

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