Caltanissetta – Rinviato a giudizio per avere abusato ripetutamente del padrone di casa. Così ha disposto il gup di Aosta accogliendo la richiesta della procura.
Processo per un cinquantottenne nisseno – assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini – che dovrà difendersi dall’accusa di violenza sessuale. Che si sarebbe consumata, almeno una decina volte, ai danni di un sessantacinquenne di Cogne.
In questa inchiesta era rimasta coinvolta arrestata anche la moglie dell’imputato, ma un paio di mesi dopo essere finita in cella, a Torino, ha compiuto l’estremo gesto togliendosi la vita.
È nell’estate dello scorso anno che la coppia nissena ha preso in affitto dal sessantacinquenne un’abitazione a Cogne. In un primo momento, dopo essersi accordati per l’affitto di casa , fra i tre sarebbe nato un rapporto di amicizia. Almeno in apparenza. Ma un mese dopo tutto sarebbe d’improvviso mutato.
Sì perché sarebbero iniziati gli abusi sessuali. Violenti e umilianti per come si sarebbero consumati con la complicità – secondo la tesi accusatoria – della donna poi deceduta.
Almeno in una decina di circostanze il malcapitato sarebbe stato costretto a sottostare alle voglie sessuali del nisseno. Subendo abusi fino a perdere conoscenza. E lo avrebbero ricattato minacciandolo di diffondere le immagini registrate di quelle violenze.
Un incubo rotto solo dall’esasperazione. Sì perché poi la vittima ha trovato il coraggio di raccontare tutto ai carabinieri. Così è partita l’indagine che, nel marzo scorso, ha fatto scattare le ordinanze di custodia cautelare a carico di marito e moglie. Un paio di mesi dopo la donna ha deciso di farla finita.
Mentre il marito, dal canto proprio, ha sempre rimandato le accuse al mittente sostenendo che non si sarebbe trattato di abusi , ma solo di rapporti consensuali. Ma intanto da marzo del prossimo anno sarà processato dal tribunale di Aosta.