Caltanissetta – Per anni avrebbero vessato la loro figlia. Fino a tentare di costringerla a non sostenere gli esami di Stato. Ma gli stessi carabinieri hanno subito fatto scattare la cosiddetta procedura «codice rosso».
E adesso il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Termini Imerese ha disposto la misura cautelare a carico dei due coniugi di origine nordafricana, imponendo loro il divieto di avvicinamento alla figlia, con in più l’applicazione del braccialetto elettronico. I due sono accusati di maltrattamenti in famiglia.
Sì, perché la loro figlia non avrebbe voluto piegarsi ai dettami della religione islamica che, tra l’altro, imponeva anche di lasciare lo studio. E per questa ragione la ragazza, lo scorso mese, si era pure allontanata da casa.
Sono poi partite le indagini dei militari, sotto il coordinamento della procura, e sarebbe emerso uno scenario fatto di violenze sia fisiche che psicologiche subite dalla ragazza nel corso degli anni.
Fino al giorno in cui la studentessa doveva sostenere gli esami di maturità e su segnalazione della stessa scuola sono arrivati i carabinieri. Sì, perché in istituto si erano presentati i genitori di lei, per impedirle di essere esaminata dalla commissione.
Da qui la procedura d’urgenza, il codice rosso, con adesso l’emissione delle due misure cautelari a carico dei due genitori-padroni che, però, su disposizione del giudice non potranno avvicinarsi alla figlia.
