Caltanissetta – L’avrebbe violentato fino a farlo svenire. E avrebbe abusato di lui almeno una decina di volte. Irridendolo pure insieme alla moglie. Riprendendo quelle violenze con le telecamere per poi ricattarlo.
Ora un cinquantasettenne nisseno – assistito dall’avvocato Massimiliano Bellini – rischia il processo per violenza sessuale su un sessantacinquenne di Cogne.
Lo ha chiesto la procura di Aosta che lo ha pure indagato per riduzione in schiavitù. La moglie, invece , pure lei arrestata per questa vicenda, s’è poi tolta la vita al carcere di Torino dov’era rinchiusa.
Marito e moglie sono finiti in cella a fine marzo scorso per una vicenda , per l’accusa, fatta di ricatti e abusi. Quella che inizialmente è nata come un’apparente amicizia tra la coppia e il padrone di casa, presto s’è rivelato un rapporto ammorbato. A luglio dello scorso anno i due hanno affittato casa a Cogne dal malcapitato e ad agosto sarebbe iniziato l’inferno.
Sì perché lo avrebbero costretto a subire abusi, umiliandolo e deridendolo pure. Costringerlo a sottostare con la minaccia che, caso contrario, avrebbero diffuso quelle immagini più che “compromettenti”.
Un incubo subito in silenzio per mesi, fino a quando, dopo avere accennato pure qualcosa alla moglie, s’è presentato alla caserma dei carabinieri per denunciare l’angosciante storia.
Così sono partite le indagini che poi, nel marzo scorso, hanno fatto scattare gli arresti di marito e moglie. Lei, poi, non ha retto e ha deciso di farla finita. Lui, invece, un paio di mesi dopo è stato scarcerato dal «Riesame» di Torino per essere sottoposto a obbligo di soggiorno a Caltanissetta.
Ora la procura di Aosta ne ha chiesto il rinvio a giudizio e pochi giorni prima di Natale il cinquantasettenne nisseno sarà in udienza preliminare.
Vincenzo Falci