Mussomeli – L’urlo di Chen non terrorizza più Mussomeli. Si è spento a Caltagirone dove era ricoverato, Salvatore Amico, aveva 59 anni. Se ne è andato consunto dai demoni interiori che lo hanno tormentato per tutta l’esistenza. Un nome che non dice nulla ai giovanissimi ma era uno di quei personaggi strambi, originalissimi e famosi che hanno segnato la vita di di diversi decenni di Mussomeli. Da tutti era conosciuto come “Ciarrananà”. Era un emulo sui generis di Bruce Lee. Perennemente con il giubbotto di jeans e la magliettina, un passo inconfondibile, le movenze caratteristiche e uno strabismo, unito a una risata beffarda e canzonatoria che, insieme a urli e mosse pseudo marziali, lo hanno reso noto a Mussomeli e nel circondario. Talvolta era molesto e rissoso ma, più spesso, è stato vittima del destino che si è incattivito contro di lui e di taluni mediocri che si divertono a maramaldeggiare a scapito di chi vive un disagio. E’ stato famosissimo in paese, quando non esistevano gli influencer e le mode non viaggiavano sui social ma camminavano sulle gambe delle persone dedite allo struscio. E’ stato quello che oggi chiamiamo un meme, imitato e richiamato da tutti. Come spesso avviene, dietro l’aspetto folcloristico e di colore, si celava la storia di un’esistenza tormentata e complessa. Un contesto familiare difficile, un disagio psichico, motivi che hanno indotto a ricoverarlo in diverse strutture per persone vulnerabili. Da leggenda, non importa se paesana o mondiale, su di lui aleggiava il mistero. “Che fine ha fatto? ” si chiedevano in molti. Più volte, dagli anni duemila, ovvero da quando si era allontanato da Mussomeli, periodicamente, si diffondeva la bufala della sua morte. Questa volta non è una “fake news”, nell’era delle post verità, “Ciarrananà” tornerà a Mussomeli post mortem.