Caltanissetta – Disperatamente la madre, all’arrivo dei carabinieri, ha tentato di disfarsi della droga. Poi, in lacrime, ha confessato che apparteneva al figlio. I militari s’erano presentati in casa quando v’erano solo due minorenni che hanno avvertito la madre, subito rientrata. S’è infilata in un sottoscala e poi ha chiesto di poter andare in bagno. Ma tra le mani stringeva qualcosa, subito notata dai carabinieri.
Lei stessa ha poi consegnato un primo sacchetto con dentro poco più di 66 grammi di hashish e un secondo contenente poco meno di 18 grammi di cocaina oltre a un bilancino di precisione.
Poi è scoppiata a piangere spiegando che la droga era del figlio ventiquattrenne. Lo stesso che una mezz’oretta dopo è arrivato in casa e lì ha trovato i carabinieri ad attenderlo.
E ha ammesso le sue responsabilità, assumendosi la “paternità” di quella sostanza scovata poco prima durante la perquisizione. Aggiungendo pure che l’aveva comprata a Vittoria per 1.300 euro e che avrebbe iniziato a spacciare per bisogno, perché la sua famiglia era in forti difficoltà economiche. Teoria, però, che è sembrata stridente con la sua giustificazione subito dopo il
ritrovamento di un borsello con dentro 395 euro ritenuti guadagno della presunta attività di smercio.
Il ragazzo, infatti, ha sostenuto di esser titolare di partita Iva e che la sua attività gli avrebbe fruttato mensilmente intorno ai 2 mila euro. Così da non rendere veritiera, per gli stessi investigatori, la tesi della necessità per ristrettezze economiche.
E il sospetto pusher è stato arrestato per detenzione e spaccio di stupefacenti. Nella successiva udienza di convalida il gip Serena Berenato ha convalidato il provvedimento restrittivo autorizzato dalla procura e ha ordinato gli arresti domiciliari.
