Home Cronaca Mafia ed estorsione sette condanne, uno assolto e scarcerato 

Mafia ed estorsione sette condanne, uno assolto e scarcerato 

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Caltanissetta – Dagli inferi all’eden nel volgere di un istante. Da 9 anni di galera sul groppone, all’assoluzione totale riguadagnando, peraltro, la piena libertà.

Tutto nei pochi istanti legati alla lettura del dispositivo della sentenza del processo a otto imputati tra i coinvolti nell’inchiesta su mafia ed estorsioni ribattezzata «Pandora»

Assolto e scarcerato il quarantaseienne di San Cataldo, Massimo Scalzo  – difeso dagli avvocati Gianluca Amico e Calogero Vinci – che era stato accusato di mafia ed estorsione e dal primo grado del giudizio ne è uscito con la pena a nove anni. Ora è stato pienamente riabilitato dalla corte d’Appello di Caltanissetta che ne ha pure disposto la scarcerazione.  E l’avvocato Amico chiederà anche un risarcimento dei danni per il suo assistito rimasto in cella per due anni.

Sensibile sconto di pena per altri due imputati, pure loro sancataldesi, il cinquantanovenne Gioacchino Chitè – difeso dagli avvocati Gianluca Amico e Salvatore Baglio – che adesso s’è visto infliggere 5 anni rispetto ai precedenti nove, perché è caduta l’accusa di mafia, mentre per l’altra imputazione non stata riconosciuta l’aggravante mafiosa.

Stessa situazione per il cinquantaquattrenne  Luigi Vivacqua – difeso dall’avvocato Sergio Iacona –  pure lui uscito dal precedente grado del giudizio con nove anni di carcere, adesso ridotti a 5 anni e 8 mesi perché non ha retto l’ipotesi associativa.

Sconto di pena per il presunto boss Calogero Maurizio Di Vita – assistito dall’avvocato Dino Milazzo – che è sceso da  un anno in continuazione con un’altra  sentenza agli attuali 8 mesi.

Sentenza confermata, invece, per gli altri quattro  imputati, ossia Alessandro Scalzo  – difeso dall’avvocato Calogero Vinci – con 4 anni e 2 mesi, Salvatore Raimondi , Angelo Giumento – assistiti dall’avvocato Giuseppe Dacquì –  Ivan Cristian Callari – difeso dagli avvocati Angelo ed Ennio També –  con 5 anni e 8 mesi.

Gli otto attuali imputati, secondo l’impianto accusatorio, avrebbero operato pressioni nei confronti dell’amministratore della società cooperativa «Geo agriturismo» che, per conto del Comune di San Cataldo, gestiva il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

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