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Maltrattamenti alla casa di riposo «Santa Chiara», la Cassazione annulla con rinvio l’arresto di un operatore

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Caltanissetta – Annullata la misura cautelare anche per un operatore socio sanitario di una presunta casa di riposo lager, la «Santa Chiara» di Caltanissetta.  Colpo di spugna, seppur con rinvio, arrivato dalla sesta sezione della Cassazione in favore del quarantaquattrenne Pietro Castronovo, in carcere da metà dicembre scorso quando è scattato il blitz dei carabinieri.

Seppur inviando gli atti al tribunale del riesame di Caltanissetta, per un nuovo vaglio, la Suprema Corte ha accolto il ricorso presentato in favore dell’operatore dagli avvocati Dino Milazzo e Martina Vurruso, per i quali non sussisterebbero le condizioni per il mantenimento in vigore della misura cautelare.

Appena poche ora prima, la stessa Cassazione si è espressa nello stesso identico modo anche nei confronti dell’amministratrice della società che gestisce la struttura, la sessantatreenne Venera Alaimo – assistita dagli avvocati Umberto Alaimo e Antonio Impellizzeri – pure lei finita in carcere.

Provvedimenti, in relazione alle misure cautelari, quelli degli «ermellini», che per entrambi gli indagati rimangono congelati in attesa del nuovo pronunciamento del tribunale.

Sono stati nove, in totale, i coinvolti in questo dossier della procura – sei finiti in carcere e tre ai domiciliari con il braccialetto elettronico – con al centro le ipotesi di  maltrattamenti, sequestro di persona, abbandono di persone ed esercizio abusivo di pratiche sanitarie.

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