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Maria Pollacci (96 anni), l’ostetrica d’Italia: «Ho fatto nascere 8mila bambini. L’ultimo? Tre mesi fa»

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Trento – Quando una nuova vita stava per venire al mondo, Maria Pollacci era lì. In 77 anni di carriera, ha fatto nascere ben 8.000 bambini. Un record che le è valso il riconoscimento di Ostetrica d’Italia e, nel 2019, l’onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica. Nata nel 1924 a Lama Mocogno, in provincia di Modena, si è diplomata come ostetrica nel 1945. La guerra era appena finita, i parti si facevano in casa e lei macinava chilometri su chilometri, spesso nella neve, per raggiungere le donne con le prime doglie. Ha cominciato la sua carriera sull’Appennino modenese, a Montecreto, vicino a Sestola. Nel 1950 è approdata in Trentino, dove è stata per quasi 10 anni, prima a Sopramonte, poi a Cles, in Val di Non. Ma per il suo instancabile servizio alla comunità è nota soprattutto nel paese veneto di Pedavena, dove vive da 54 anni. E, ancora oggi, che di anni ne ha 95, continua ad essere fonte inesauribile di conoscenze sul mondo ostetrico.

Ha fatto nascere 8.000 bambini.

Quando ha cominciato a tenere il conto?

«Il Comune di Trento, in cui avevo vinto il concorso come ostetrica nel 1950, mi aveva dato un blocchetto su cui annotare i dettagli del parto e il certificato di nascita dei bambini. Ho cominciato così a tenere il conto. Questo mi ha permesso di dimostrare che ho aiutato a venire al mondo ben 8.000 bambini. Il mio primo parto che seguii risale al 1945: oggi Francesco ha 77 anni».

E l’ultimo bambino che ha fatto nascere?

«Tre mesi fa. Poi mi sono fermata».

C’è ancora chi partorisce in casa?

«Eccome. In questo periodo soprattutto: alcune donne hanno timore del Covid e, stando più volentieri a casa, mi sono venute a cercare per ricevere assistenza durante il parto in casa. Questo mese ne sono arrivate ben sei. Ho dovuto dire no, è stata una scelta molto dolorosa. Sa, aiutare a dare vita è per me una fonte di energia rigenerativa».

Le è mancato non avere figli? 

«Mi è mancato, sì. Una decisione sofferta. Ma dopo aver visto morire tre miei fidanzati, due di tumore e uno in un incidente stradale, a una settimana dalle nozze, ho scelto di stare sola e dedicare la vita agli altri. Per 40 anni ho aiutato ragazzi con problemi mentali e ho continuato a svolgere la mia professione, continuando a studiare anche dopo la pensione. Per esempio, dopo aver frequentato un corso sul tumore al collo dell’utero, a Ferrara, mi sono offerta come volontaria nel mio paese e per 20 anni ho fatto pap test gratuitamente a tutte le donne».

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