

Mussomeli – E’ un pezzo di storia radicato nella parte antica del paese e di andarsene proprio non ne vuol sapere. Maria Teresa Piparo, commerciante di quarta generazione, da sette anni ha messo radici in quella che un tempo fu la bottega della ‘za Pippina a culicchia e, nel solco della tradizione, porta avanti il pluricentenario negozio di famiglia. Maria Teresa, giovane e intraprendente impenditrice, oggi si è specializzata nel settore calzature, ma un tempo, nell’allora centralissima via Caracciolo, la nonna paterna, al secolo Giuseppina Geraci, vendeva un pò di tutto. Dalla merceria, ai trucchi, passando attraverso abbigliamento e intimo. Si noleggiavano persino abiti da sposa, per venire incontro alle esigenze di una clientela non sempre facoltosa. Così nonna Pippina che, a sua volta aveva ereditato dalla madre l’antica arte del commercio, quale antesignana delle moderne imprenditrici compiva già la sua rivoluzione femminile in un tempo in cui di quote rosa non si parlava di certo. Trascorreva settimane a Palermo, la nonna, dove attentamente selezionava la merce da pro

porre alla sua clientela. E certo sapeva farlo perchè di lei ancora si parla tra le moderne vetrine del negozio Piparo, oggi modernamente ristrutturato per tenere in piedi il glorioso marchio di fabrrica che è -anzitutto- un marchio di famiglia. L’ultimo, per la verità, della storica catena di negozi che animava il cuore pulsante della Mussomeli commerciale anni ’80. Quando per fare shopping ci si spostava nella parte bassa del paese, da via Dante a scendere era tutto un tripudio di colori e suoni, dove addirittura incombeva lo spettro della concorrenza. Oggi, sparite le vecchie insegne a neon, sintomo evidente dello spopolamento dei centri storici ancorchè della crisi economica, rimane una saracinesca ancora alzata a ricordare i fasti di una generazione che,
