Home Cronaca Maxi furto in gioielleria, ecco i coinvolti

Maxi furto in gioielleria, ecco i coinvolti

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Gela –  Tre in carcere e due ai domiciliari. Così ha disposto il gip nei confronti dei cinque sospetti ladri che avrebbero svaligiato colpo la «Gioielleria Rachele» di corso Vittorio Emanuele, nel cuore dell’abitato di Gela.

In carcere i ventitreenni Carmelo Martines e Michael Smecca e il trentanovenne Giacomo Di Noto. Arresti domiciliari, invece, per il trentenne Dario Gagliano e il ventunenne Angelo Lombardo.

Nello spaccato tracciato dagli inquirenti, Smecca. Martines e Lombardo sono indagati per furto aggravato in concorso. Perché – secondo la ricostruzione di polizia e magistrati –  avrebbero distrutto la vetrata antisfondamento della “Gioielli Rachele” di Corso Vittorio Emanuele, a Gela.

Una volta all’interno avrebbero arraffato gioielli e orologi per un valore complessivo di oltre 77 mila euro.

Gli altri due, ossia Di Noto e Gagliano, sono accusati di ricettazione in concorso. Sì perché avrebbero preso in carico gioielli e orologi rubati e, ancora, per estorsione in concorso.

Già, perché avrebbero costretto i titolari della gioielleria a pagare il prezzo di circa euro 7 mila euro per rientrare in possesso della refurtiva.

Il colpo è stato messo a segno nelle prime ore della mattina dell’11 marzo scorso. Quando in tre, a colpi di mazza da carpentiere, hanno mandato in frantumi i vetri di una esposizione antisfondamento. Passando da lì, avrebbero poi preso parecchi preziosi.

I ladri hanno agito a volto coperto per evitare di esser immortalati dalle telecamere. Ma i poliziotti, con un paziente e lungo lavoro di ricostruzione, hanno ripercorso passo passo il tragitto compiuto dai ladri, fino ad arrivare a casa di Smecca.

Le intercettazioni hanno poi consentito ai poliziotti di scoprire una trattativa in corso con i titolari della gioielleria – per il tramite di un loro familiare – per la restituzione del bottino, in cambio di quattrini.

A Di Noto, che si sarebbe fatto carico della contrattazione – è il teorema accusatorio – sarebbe stato regalato un orologio del valore di 1.700 euro.

Mentre i gioiellieri avrebbe sborsato 10 mila euro per riavere quanto era stato rubato loro. Soldi e orologio sono stati sequestrati dalla polizia tra le pieghe dell’operazione «Boomerang».

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