Caltanissetta – Sotto accusa la scena del crimine! Venerdì 13 giugno, presso la sede di Sicilbanca, in via Francesco Crispi a Caltanissetta, si è tenuto l’evento formativo “Nuove frontiere per una medicina al servizio delle indagini. Tra ricostruzione dello scenario e cause lesive”. Una importante occasione per indagare quello che è lo scenario attuale dell’integrazione operativa tra mondo sanitario, forze dell’ordine e magistratura.
L’evento, orgnanizzato e promosso, da FOReIP Caltanissetta, in collaborazione con Polizia di Stato e l’ANFP -Associazione Nazionale Funzionari di Polizia- col gratuito patrocinio dell’Assessorato regionale alla Salute, dell’ASP di Caltanissetta, dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, OMCeO di Caltanissetta; dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche, OPI, di Caltanissetta; dei sindacati di Polizia, SIAP e SIULP; del SIM Carabinieri; del Cenfop e di Sicilbanca, ha fatto registrare grande partecipazione di pubblico. In un evento che ha molto stimolato approfondimenti e riflessioni, anche in virtù dei numerosi input che sono stati lanciati da una parte e dall’altra!
La direzione scientifica è stata affidata a nomi di spicco delle istituzioni nei vari settori di riferimento, Emanuele Ricifari, dirigente generale della Polizia di Stato e presidente dell’ANFP; Angelo Iannello, dirigente sociologo di Direzione Medica di Presidio S. Elia ASP Caltanissetta; Alfonso Cirrone Cipolla, direttore degli Ospedali Riuniti Area Sud Asp 2. A curare, invece, il coordinamento delle attività formative, è stato Michele Emma, dirigente della Polizia Amministrativa della Questura nissena e membro ANFP, in collaborazione con il sopracitato Iannello.
Dopo i saluti istituzionali del sindaco, Walter Tesauro, del questore Pinuccia Albertina Agnello, dei comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, rispettivamente i colonnelli Alessandro Mucci e Stefano Gesuelli, di Caltanissetta, del deputato ARS Michele Mancuso, del padrone di casa, Giuseppe di Forti, presidente di Sicilbanca, sono stati letti i messaggi dell’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni e del direttore generale dell’ASP di Caltanissetta, Salvatore Lucio Ficarra, entrambi impossibilitati a presenziare all’incontro.
Nel corSo delle due sessioni tematiche, si sono alternati magistrati e operatori sanitari che hanno esaustivamente relazionato su quello che è il proprio campo d’azione e di lavoro. Ha introdotto i lavori Emanuele Ricifari che, con piglio deciso, ha analizzato le nuove prospettive investigative puntando la lente sull’importanza della ricostruzione tecnico-scientifica dello scenario del crimine. Non senza avre prima spezzato una lancia in favore del lavoro delle Procure, sempre più spesso oggetti impropri di talk televisivi, tanto seguiti quanto poco strutturati. “Il fatto che si riaprano le indagini, è segno che la Giustizia lavora bene. E non il contrario”. Ha sentenziato, sic et simpliciter, Ricifari, già questore delle province di Caltanissetta e Agrigento. E adesso impegnato nella capitale.
Dopo una breve introduzione del direttore Alfonso Cirrone Cipolla, ha moderato l’incontro il giornalista Michele Spena che ha accompagnato lo svolgimento dei lavori con competenza e ritmo. Mentre, dal canto suo, Cirrone Cipolla, si è rivelato un abile gestore della scena, in ambito pratico, affaccendato persino nel passaggio del microfono o nella tempestiva sostituzione dei cavalieri in postazione. Dopo avere curato anche i contenuti nel bakestage. Ad affiancare le due figure, Emilia Di Piazza, nota firma di Castello Incantato, alla quale è stato affidato il “delicato” ruolo di discussant, a margine delle due sessioni. Un cammeo rivelatosi, alla fine, una piacevole pausa di approfondimento, “tra capacità di sintesi e lancio di qualche provocazione”, come ha giustamente sottolineato lo stesso Ricifari. A sua volta, tirato in ballo dalla giornalista di Mussomeli, sul ricordo del professore Paolo Giaccone, medico ucciso per non avere accettato di “rivedere una perizia”. Il ricordo triste di una pagina triste che si somma al minuto di silenzio, chiesto in apertura da Iannello, in memoria del brigadiere Carlo Legrottaglie caduto sul campo il giorno precedente. Durante quello che doveva essere il suo ultimo giorno di servizio, trasformatosi nel suo ultimo giorno di vita! Al dibattito, moderato anche sui toni dell’informazione sotto accusa e dei femminicidi in aumento -tra pena e prevenzione- ha partecipato anche il magistrato Alessandra Giunta che, riferendosi al “concetto filosofico” di “verità” citato da Ricifari, ha parlato di “verità vera”. Che, sostanzialmente è una sola. Quella della Giustizia.
L’incontro ha rappresentato un momento di alta formazione ma anche l’occasione di confronto concreto tra diversi ambiti professionali, dando forma, ha sottolineato ancora Ricifari, “a una sintesi scientificamente rilevante di un processo organizzativo costruito nel tempo, frutto della sinergia tra sanità, giustizia e formazione continua delle professioni”. Allo stesso dirigente, per espressa volontà di Iannello, referente FOReIP, è stato affidato l’onore della chiusura dei lavori, che così ha definito l’intensa, ma per nulla pesante, giornata di studi “il culmine del successo delle iniziative formative di un gruppo di dirigenti provenienti da diversi ambiti istituzionali, che hanno lavorato a una formazione trasversale e integrata. Un percorso indirizzato alla crescita di una cultura e di una pratica istituzionale comune, fondate sulla Costituzione e sulla cooperazione tra giustizia, sicurezza pubblica, sanità e informazione”.
Visibilmente soddisfatti tutti i componenti del team della Direzione scientifica che per mesi hanno lavorato a questo ambizioso progetto di interdisciplinarità: gli autori Ricifari, Iannello, Cirrone Cipolla. Parole emblematiche, in tal senso, sono state pronunciate da Cirrone Cipolla, circa la “necessità di questi momenti che hanno il valore dell’aggiornamento professionale stimolando la crescita attraverso il confronto”. Tesi avvalorata e sostenuta anche nei fatti dal presidente di Sicilbanca, Giuseppe Di Forti, sempre aperto a sostenere così proficue iniziative.
Anche i parteipanti hanno giudicato l’evento altamente formativo.
Un format che, sulla scia del successo e del grande riconoscimento ottenuto, ci fa ben sperare che possa essere riproposto a breve come modello virtuoso di collaborazione fra le istituzioni.