Milena – Armato di coltello minaccia di morte la moglie settantenne e tenta di aggredirla. È solo barricandosi in soggiorno che sarebbe riuscita a sottrarsi alla furia del marito. I carabinieri l’hanno poi salvata.
Esplosione di rabbia, quella di lui, che ha finito per trascinarlo in cella. Un arresto, scattato secondo la procedura nota come «codice rosso», che ha fatto finire al «Malaspina» un settantasettenne di Milena (assistito dall’avvocato Claudio Vitellaro) accusato di maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di armi da sparo.
Sì, perché durante la perquisizione in casa che ne è seguita, sono pure saltati fuori un fucile semiautomatico calibro 9 e poco meno di una settantina di munizioni, tutto illegalmente detenuto. I militari hanno anche trovato due coltelli, uno a serramanico con una lama di sette centimetri e mezzo, l’altro, da cucina, con il taglio di una ventina di centimetri e che sarebbe stato utilizzato dal marito per tentare di colpire la moglie.
È stata proprio lei, la settantenne, a telefonare ai carabinieri chiedendo aiuto perché lui la stava minacciando impugnando quel lungo coltello. E per sfuggire alla sua rabbia incontrollata s’è trincerata in soggiorno. Con quella sola porta chiusa a dividerli.
I militari sono presto arrivati in casa bloccando l’anziano e mettendo in salvo la donna ancora impaurita.
Poi dal racconto di lei è emerso uno scenario di vita sconfortante. Fatto lungamente di amarezze e costrizioni. Perché per anni – è la sua tesi – sarebbe stata costretta a subire atteggiamenti violenti, sia fisicamente che psicologicamente.
L’aggressore, dopo l’arresto, nella successiva udienza di convalida ha scelto di fare scena muta con del gip Grazia Luparello, avvalendosi della facoltà di non rispondere. E, come chiesto dal pm Chiara Benfante, il giudice ha confermato la custodia in carcere.