Milena – Lascia il carcere un settantasettenne di Milena accusato di avere minacciato di morte la moglie con un coltello. In cella è rimasto tre settimane.
Ora il «Riesame», accogliendo le motivazioni avanzate dall’avvocato Claudio Vitellaro, ha scarcerato l’indagato.
Andrà agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico. Come prospettato dalla difesa, infatti, non sussisterebbe più il pericolo di reiterazione del reato, una delle condizioni essenziali per la concessione di una misura cautelare meno restrittiva. E il tribunale presieduto da Andrea Catalano (completano il Collegio Nadia Marina La Rana e Antonia Leone) ha condiviso.
Il settantasettenne milenese è accusato di maltrattamenti in famiglia e detenzione illegale di armi da sparo. Queste le contestazioni che la procura, attraverso il sostituto Chiara Benfante, gli ha mosso e che sono state al centro dell’arresto eseguito dai carabinieri.
È stata la stessa moglie, una settantenne, a chiedere aiuto chiamando la sala operativa dei carabinieri. Raccontando di essere stata appena minacciata di morte dal marito, che aveva anche tentato di colpirla con un coltello da cucina.
Sarebbe riuscita a salvarsi, sempre secondo il racconto di lei , barricandosi in soggiorno. Da li a poco nella loro casa sono arrivati i carabinieri che hanno evitato che la situazione potesse degenerare.
Nella perquisizione che ne è seguita, i carabinieri hanno pure rinvenuto un fucile semiautomatico calibro 9 e una settantina di munizioni, tutto illegalmente detenuto. I militari hanno anche trovato due coltelli, uno a serramanico con una lama di sette centimetri e mezzo, l’altro, da cucina, con il “tagliente” di una ventina di centimetri e che sarebbe stato utilizzato dal marito per tentare di aggredire la moglie.
Poi la donna ha riferito agli investigatori che per anni sarebbe stata costretta a subire atteggiamenti violenti da parte del marito, sia fisicamente che psicologicamente. Ed è subito scattata la procedura nota come codice rosso.