Caltanissetta – Dieci i medici indagati per una morte ritenuta sospetta. Ma alla fine i loro nomi sono usciti dal dossier. Perché è stata la stessa procura, sull’onda delle consulenze redatte dagli esperti incaricati, a ritenere che nell’operato dei medici non fossero emerse macchie. E alla fine il gip ha archiviato le posizioni dei dieci professionisti – assistiti dagli avvocati Ernesto Brivido, Giuseppe Dacquì, Michele Ambra, Sergio Iacona, Calogero Failla e Teresa Cocca – tra medico di base che aveva in cura la vittima, S. T. del pronto soccorso e dei reparti medicina generale e neurologia del «Sant’Elia», indagati per omicidio colposo.
Era stato il fratello della vittima a rivolgersi alla polizia raccontando che il giorno di Natale di due anni fa aveva accompagnato in ospedale il fratello perché aveva accusato un malore. Ma nonostante i familiari avessero chiesto ulteriori accertamenti, il paziente è stato presto dimesso con la diagnosi di «distorsione alla caviglia sinistra». Il giorno è stato visitato dal medico di base che – secondo la versione dei familiari della vittima – avrebbe suggerito di monitorare la situazione e, in caso di necessità, di richiedere il ricovero. Il paziente, il 3 gennaio, è tornato al pronto soccorso dov’è rimasto per ventiquattro ore, poi è stato trasferito a malattie infettive. Una settimana dopo – era il 10 gennaio dello scorso anno – è deceduto per un arresto cardiorespiratorio. Sono stati poi i familiari a rivolgersi alla magistratura chiedendo di fare chiarezza sull’accaduto. Ma alla fine la procura, sulla base di una consulenza specialistica affidata a due esperti, è giunta alla conclusione che nell’operato dei medici non sono emerse irregolarità. Da qui la richiesta di archiviazione poi accolta dal gip.