Caltanissetta – Morto il nisseno Benedetto Ceraulo, il killer di Maurizio Gucci. Nei giorni scorsi, dopo avere sparato al figlio, ha tentato di togliersi la vita con la stessa arma. È rimasto per giorni sospeso tra la vita e la morte. Ma nelle scorse ore è deceduto all’ospedale Cisanello di Pisa.
Una settimana – tutto per graffio all’auto fatto dal figlio – al culmine di una lite con lo stesso figlio, il trentasettenne Gaetano, gli avrebbe sparato al volto tre volte con una pistola 7.65, peraltro con matricola abrasa.
E poi, quando il figlio, seppur ferito, al volto è riuscito a fuggire in auto, il padre, in quella stessa casa, avrebbe puntato l’arma contro di sé facendo fuoco. Il colpo lo ha raggiunto alla testa. Ora, dopo poco più di una settimana, il cuore del sessantatreenne Benedetto Ceraulo s’è fermato per sempre. Mentre il figlio non è mai stato in pericolo di vita.
I due, in occasione delle festività pasquali, si erano incontrati in una casa di Santa Maria a Monte, nel Pisano, dove il padre viveva da un paio di anni dopo avere ottenuto la libertà dopo la condanna per l’omicidio Gucci. Poi quella lite per futili motivi e i colpi di pistola. Prima al figlio e poi, quello letale, contro sé stesso.
Ceraulo era già finito in passato al centro delle cronache perché ritenuto killer, e condannato all’ergastolo come tale, dell’imprenditore Maurizio Gucci ucciso la mattina del 27 marzo 1995. Un delitto che per 600 milioni di lire avrebbe commissionato la moglie dell’imprenditore, Patrizia Reggiani poi condannata a 29 anni di carcere.
La donna e Ceraulo non hanno mai ammesso di essere stati coinvolti in questo delitto per cui, peraltro, anche un terzo, Orazio Cicala ritenuto l’autista del killer nisseno, è stato anch’egli condannato a ventinove anni.
