Home Cronaca Mussomeli, assenteismo al servizio veterinario dell’Asp: chiusa l’inchiesta per nove

Mussomeli, assenteismo al servizio veterinario dell’Asp: chiusa l’inchiesta per nove

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Mussomeli – Chiusa  l’inchiesta sui sospetti furbetti dei cartellini negli uffici del servizio veterinario dell’Asp di Mussomeli. Sono nove in tutto i coinvolti, tre dei quali –  nel novembre di due anni fa –  destinatari di provvedimenti e, più in particolare, la sospensione temporanea dal servizio. Misure che, a quel tempo, sono scattate nei confronti S. F. di 56 anni, G. I. di 60 – degli uffici amministrativi – e G. S. di 55 anni, vigile sanitario, per i quali è stata disposta, allora, la sospensione temporanea di un anno per il primo e di  un mese. Nessun provvedimento, invece, per il sessantacinquenne medico in pensione S. C-, per T.F., A. Ippolito e C. M Chiudono il quadro degli indagati, con posizioni differenti dalle altre,  un secondo  S. C. ma cinquantacinquenne e C. L.. Gli ultimi due, titolari di uno studio tecnico, sono tirati in ballo solo per favoreggiamento nei confronti di T. F. Quest’ultimo, in qualche modo, è stato ritenuto un po’ più centrale in seno all’indagine. Secondo l’impianto accusatorio si sarebbe allontanato dall’ufficio per recarsi a lavorare nello studio tecnico dei suoi presunti favoreggiatori e, peraltro, a volte, con l’auto dell’amministrazione. Ma v’è dell’altro. Perché – sempre secondo la tesi di guardia di finanza e procura –  avrebbe violato pure il sistema di controllo informatico che registra le timbrature del personale dipendente del servizio veterinario dell’Asp di Mussomeli, per modificare gli orari al badge. Questo almeno è il quadro tracciato dal sostituto procuratore Claudia Pasciuti l nei confronti dei nove indagati – assistiti dagli avvocati Pietro Sorce e Giuseppe Dacquì  – accusati, a vario titolo, di truffa ai danni dello Stato, falsa attestazione di presenza in servizio, peculato e accesso abusivo al sistema informatico. I coinvolti nel dossier, già nella fase delle indagini, hanno fornito una loro spiegazione alle contestazioni mosse a loro carico dagli inquirenti. A qualcuno, tra loro, già allora è valso il rigetto, da parte del gip, della misura chiesta dalla procura. Altri ancora hanno negato. Come ad esempio T. F. che smentito di essersi allontanato da lavoro per recarsi nello studio tecnico, quanto alle sue uscite sarebbero state dettate solo da esigenze di servizio. E quest’ultimo aspetto è stato un po’ il leitmotiv delle tesi a discolpa avanzate anche dagli altri. Tra avrebbe svolto prevalentemente il suo lavoro all’esterno e chi, invece, pur non avendo timbrato magari per dimenticanza ha asserito che verbali redatti con funzionari attesterebbero, ad ogni modo, la regolare presenza in servizio magari anche oltre l’orario previsto.

 

 

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