Mussomeli – Due buone notizie per il “Longo di Mussomeli”. L’Asp ha deciso di inviare macchinari e assegnare personale che consentiranno di effettuare i tamponi rinofaringei in loco quasi in tempo reale, in venti minuti per l’esattezza. L’esame diagnostico verrà quindi effettuato a Mussomeli e validato dalla biologa Valentina Garzia. Ma non è tutto. Al nosocomio mussomelese torna uno dei medici più amati che ha tastato e testato il polso dei pazienti dell’intero Vallone: il dott. Paolo Mingoia, già primario del Laboratorio di Patologia Clinica che è stato reclutato tra i medici in pensione per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Si tratta di un ritorno provvidenziale giacchè il dottore Enzo Spiaggia, medico in forza al laboratorio, andrà in pensione il primo novembre. Con la risposta alle armi del dottore Mingoia si scongiura così il rischio di lasciare sguarnito l’unità diagnostica per eccellenza del presidio mussomelese. “Sono tornato in ospedale dal primo settembre – spiega il dott. Mingoia – per cercare di dare il mio contributo in questo momento di situazione instabile, anche perché l’unico altro medico rimasto in servizio si trova in ferie prepensionamento. Grazie alla presenza di una biologa che ha dato la sua disponibilità, e dei tecnici, da noi si eseguono adesso i tamponi rapidi. In pratica quello che prima era un processo più lungo adesso, grazie ai macchinari di cui è stato dotato il laboratorio, si fa in venti minuti. La metodica è semplice. Una volta eseguito il tampone sul paziente, lo stesso viene inserito in una provetta contenente un reagente che denatura il Dna del virus se lo stesso è presente. Si tratta di un reagente basico con ph 12-13 che distrugge il virus che di fatto perde la sua struttura ma ne resta traccia. Di conseguenza poi il liquido viene analizzato e si ha il risultato in tempi brevi che dà un’affidabilità del 99%. Si tratta ovviamente di un test importante che permette di ricoverare in sicurezza e in tempi brevi i pazienti che necessitano di cure ospedaliere o di trasferirli in caso di virus rilevato. Confido anche che presso il nostro laboratorio presto possa tornare ad eseguirsi un numero congruo di prelievi ematici come avveniva prima”