
Mussomeli – In coda per dare l’assalto ai supermercati ma anche a macellerie, panifici e farmacie. Il provvedimento di estensione della zona rossa a tutta Italia ha mandato in fibrillazione parecchie persone a Mussomeli. Così da stamane gli esercizi che vendono prodotti di prima necessità sono impegnati a regolare il flusso dei clienti che si sono presentati per fare le scorte di alimenti. Uno shopping compulsivo che va analizzato col vaglio della ragione. Non ci sono problemi di approvvigionamento. Al supermercato “Sisa” di via Bellini , ad esempio, oggi è arrivata la frutta, domani si aspetta un altro carico. E se mancano o scarseggiano dei prodotti come l’alcool o i gel igienizzanti e le mascherine, è solamente perché si stanno verificando fenomeni di accaparramento: la gente compra quantità spropositate di beni superiori al proprio fabbisogno. Al supermercato “Costo Zero” di contrada Monticelli, ci fanno sapere, in prima mattinata il flusso era regolare, la gente ha iniziato ad accorrere intorno alle 10, probabilmente quando i media hanno diffuso le notizie di assembramenti nei negozi, tanto che si è dovuto contingentare gli ingressi. Anche qui spiegano: “i fornitori ad oggi ci hanno rassicurato che non c’è un problema di rifornimento. Abbiamo ricevuto merce e nei prossimi giorni ne riceveremo altra con regolarità. Questa ressa non aiuta nessuno, nè clienti e neppure noi che lavoriamo al supermercato. C’è poi il servizio a domicilio, più comodo e sicuro per esercenti, dipendenti e, soprattutto, clienti”. Un’iniziativa del tutto inutile, dal momento che le norme non prevedono in nessun caso la chiusura dei negozi di alimentari e, come abbiamo ribadito, non c’è alcun rischio di mancati approvvigionamenti. Di contro le folle davanti ai supermercati presentano numerose controindicazioni nel contrasto alla diffusione del coronavirus.
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