MUSSOMELI – Nella prima serata da zona arancione, a Mussomeli scatta un coprifuoco contenuto ma pur sempre evidente. Sono numerosi i locali che hanno deciso di non aprire, mentre altre attività hanno optato per la modalità asporto, consentita dal nuovo Dpcm di Conte fino alle ore 22:00 e la consegna a domicilio senza limiti di orario. In qualche modo si cerca di stare a galla, ma certamente le attività legate soprattutto alla ristorazione, quali appunto ristoranti, pizzerie, pub, sono in sofferenza. I luoghi della movida mussomelese tornano deserti. Certo la scena è ben diversa da quella vissuta la scorsa primavera quando la serrata è stata totale e il coprifuoco cominciava già alle 18:00: non ci sono le strade deserte, almeno durante il giorno, non si respira la paura di quei giorni di marzo e aprile, anche se il numero dei contagi è certamente superiore a quel periodo, soprattutto a causa del maggior numero di tamponi effettuati, la gente in questi mesi ha imparato a convivere con il virus e le attività “graziate” dai provvedimenti del governo, questa volta, sono di più rispetto al primo lockdown generale. Ma lo sconforto tra gli operatori del settore della ristorazione ed i locali della movida cittadina è notevole. Dopo aver anticipato la chiusura alle 18.00 solo qualche giorno fa, ora sono costretti di nuovo alla chiusura o ad attuare forme di asporto che ben poco colmeranno le necessità economiche. La speranza dei commercianti è sull’aiuto promesso dal Governo e la tempestività di questo aiuto, oltre che su una riapertura in tempi brevi.
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