Mussomeli – “La grande azione di rilancio del presidio ospedaliero di Mussomeli, fatta non solo dal reclutamento di tanti medici specialisti ma anche dalla riapertura di alcuni reparti che in questi anni hanno sofferto della carenza dell’organico, oggi prende forma qui”.
Ha esordito così, nel discorso di apertura, il direttore generale, commissario straordinario dell’ASP di Caltanissetta, ing. Alessandro Caltagirone, in visita a Mussomeli lunedì scorso, contestualmente all’avvenuta riapertura del complesso operatorio del Longo.
L’incontro si è tenuto all’interno del reparto di Medicina, alla presenza del sindaco, onorevole Catania, degli assessori Valenza e Frangiamore, del dott. Sciarrino, nella duplice veste di medico e consigliere comunale, del comandante della Polizia Municipale, Attilio Frangiamore e di una rappresentanza dei sindacati.
Un bilancio positivo a 360°, anche alla luce degli ultimi riscontri constatati, quali l’incremento di personale che, allo stato dei fatti, conta al suo attivo due chirurghi generali e due chirurghi ortopedici.
“Frutto di una rinnovata sinergia fra la direzione strategica e i vertici dell’amministrazione comunale”, continua Caltagirone, sottolineando la grande collaborazione col sindaco, primo responsabile della salute pubblica del cittadino.
Il quale sindaco, dal canto suo, ha sottolineato l’importanza della presenza del direttore generale a Mussomeli, quale conferma dell’attenzione da parte dell’ASP verso il presidio -considerato non certo di importanza marginale- ma anche del rapporto di collaborazione fra i due organi istituzionali che, ad oggi, ha consentito di “tracciare un percorso assolutamente pionieristico -quello del medico straniero- che sta riscuotendo interesse a livello nazionale, da parte di tutte quelle strutture che, come la nostra, rischiano -o hanno rischiato- la chiusura per mancanza di medici specialisti. Un problema che riguarda anche aree importanti di tutta Italia”.
Superato il rischio chiusura, si procederà verso la riapertura della Riabilitazione e della Pediatria, chiusa da tempo, per carenza di medici. Sono tredici i pediatri attualmente in graduatoria che hanno risposto al reclutamento. Per gli anestesisti, già nominata la commissione che sta selezionando i curricula. “Si sta procedendo verso la direzione che possa rendere più attrattiva una struttura che serve un’area importante come è quella del Vallone. L’adeguamento strutturale che ha imposto la chiusura di circa un mese ne è la prova”.
L’intervento del dott. Sciarrino ha poi toccato un nervo scoperto “mi auguro che qualcosa cambi nell’ambito universitario nazionale per evitare che si continui ad elemosinare dal medico straniero” dopo aver comunque riconosciuto la valenza “politica” del progetto che, invero, sta rappresentando una “nuova alba” per il nosocomio. A quasi cinquant’anni dalla sua nascita per volere di Giacomo Longo.
“Il potenziamento c’è ed è sotto gli occhi di tutti”, giunge dalla viva voce dell’assessore Frangiamore a cui piace ricordare la recente esperienza vissuta, proprio all’interno di quel reparto, come paziente, grazie alla quale ha potuto testare l’alto profilo professionale degli operatori.
A chiusura il plauso all’Amministrazione Catania da parte dell’assessore alla Sanità, Valenza che ringrazia anche l’ASP di Caltanissetta per la collaborazione. E, come cittadina, aggiunge “è un piacere oggi assistere alla riapertura, grande traguardo per un presidio che può vantare talenti sia del pundo di vista professionale che umano”.
Ammorbidite anche le posizioni sindacalidi CISL, UIL, NURSIND che, a margine dell’incontro ufficiale, hanno tenuto un colloquio informale con il sindaco, a termine del quale, si dichiarano “soddisfatti dei risultati ottenuti e fiduciosi circa il futuro, soprattutto per l’appresa notizia dell’arrivo di altri medici che, di fatto, andrebbero a completare l’organico”. Da qui la proposta di istituire mensilmente un tavolo tecnico tra sigle sindacali, ASP e amministrazione comunale per un proficuo confronto circa le esigenze del presidio, “forte adesso anche del know-how dei professionisti d’oltreoceano”.
A microfoni spenti, si è poi accennato anche alla possibilità di ripristinare l’attività chirurgica laparoscopica, aggiornando il macchinario presente o intervenendo in altro modo possibile. “Il ripristino degli standard richiesti dal Nucleo Operativo Anti Sofisticazione dei Carabinieri non inficerà, in alcun modo, il normale processo delle attività chirurgiche”, rassicura così il direttore generale, all’indomani della riapertura.