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Mussomeli piange due figli scomparsi anzitempo: Enzo Sorce di 57 anni e Biagio Ippolito di 68

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Mussomeli – Un’altra pagina triste oggi per la comunità di Mussomeli che piange altri due concittadini, Enzo Sorce, cinquantasette anni e Biagio Ippolito che di anni invece ne aveva sessantotto. Due morti inattese che lasciano il paese non poco sgomento. Due vite, per certi aspetti molto differenti, unite in quell’unico ineluttabile destino, universale, che è la morte.

Enzo Sorce, appartenente a una famiglia molto in vista di Mussomeli. Il padre era medico e la madre la nota insegnante Maria. Si è spento ieri sera in ospedale a Mussomeli per arresto cardiaco. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, pertanto i familiari presenti sul posto non hanno potuto che apprendere la triste notizia. “Persona schiva e piuttosto solitaria”, così lo definiscono amici e parenti, “era rimasto leggermente colpito da qualche episodio di malattia. Cosa questa che, però, non gli impediva di trascorrere del tempo in compagnia delle persone con cui amava scambiare qualche parola, perlopiù al piazzale Mongibello, dove spesso si fermava a bordo della sua auto. Per il resto era molto legato e dedito alla sua famiglia, a Cettina, la moglie e alla figlia Alessia che ha già compiuto la maggiore età e che oggi piangono la sua perdita. La camera ardente è stata allestita presso l’obitorio dell’ospedale di Mussomeli, dove ne è stato accertato il decesso. Il triste epilogo di un’altrettanta triste vita.

Biagio Ippolito, originario di Resuttano, era, a buon diritto, considerato un mussomelese a tutti gli effetti. Il suo garbo, la gentilezza e la discrezione non passavano di certo inosservati. Pure fra le stanze del PAF (Punto di Assistenza Fiscale) di Mussomeli, di cui è stato responsabile, dal 1979, per ben quarantatrè anni, fino al momento di andare in pensione, qualche anno fa. Con la moglie Patrizia, donna molto solare, insegnante presso gli istituti superiori, si era integratio ben presto e felicemente nella vita del piccolo paese manfredonico. Tant’è che non di rado, insieme, hanno condiviso momenti di convivialità, pubblica e privata. Purtroppo, come spesso accade, il decorso della malattia, è stato imprevedibile e più veloce del previsto. Lasciando amici, parenti e semplici conoscenti nell’incredulità e nello sconforto. Oltre alla moglie Patrizia, lascia i figli Alessandro, responsabile del Laboratorio analisi dell’ospedale di Mussomeli ed Elisa.

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