Sutera – Nell’ultimo film di Pasquale Scimeca, “Il giudice e il boss”, la pellicola che racconta l’uccisione del magistrato Cesare Terranova, c’è pure l’attore suterese, il giovane Omar Noto, nei panni di Totò Riina. Il film del regista che ha già raccontato Placido Rizzotto, Pio La Torre e papa Francesco, è stato presentato al Festival di Taormina lo scorso 14 luglio -dove peraltro ha incassato il premio del pubblico come “Miglior Film”- e narra la vicenda, tutta terrena, di un altro giusto, il magistrato CesareTerranova ucciso dalla mafia, assieme al suo braccio destro, il maresciallo Lenin Mancuso, nel 1979. La solita storia? Beh… sembrerebbe proprio di no. Dal momento che la novità portata sul set da Scimeca sta proprio nel fatto che è stata data voce agli antesignani della lotta a cosa nostra. Terranova, infatti, fu il primo magistrato a comprendere il peso del clan guidato da Luciano Liggio. Nel film, panni, “sporchi”, di Totò Riina -al tempo sotto stretto e diretto comando di Liggio- sono stati vestiti, dal giovane Omar che ha avuto il privilegio di condividere l’emozione del Ciak con nomi noti del piccolo e del grande schermo, a partire da Gaetano Bruno, interprete di Terranova, a Peppino Marzotta nelle vesti del maresciallo Mancuso. I modelli positivi, fortemente contrapposti, dal regista all’allora capo dei Corleonesi, Claudio Castrogiovanni, alias “Leggio”. Nell’operare una vera e propria decisiva scelta di campo, il regista di Aliminusa, in provincia di Palermo, si è affidato, ancora una volta, al noto talento del Vallone. Che, a distanza di un annetto e anche più, è pronto, a viversi le emozioni in sala, dopo il set delle due Petralie. Un appuntamento importante per Mussomeli, sarà il prossimo 29 ottobre, quando verrà proiettato il film al cineteatro locale. Con due ospiti d’onore, il navigato regista siciliano e il giovane attore suterese. Una bella occasione per poter conoscere da vicino talenti e risorse che operano sia davanti che dietro le quinte del grande schermo. La frequentazione artistica dei due artisti siciliani non è nuova e deve la sua esistenza ad un altro grande narratore del luogo che è il cantastorie Nonò Salamone. Fu proprio l’autore di “Favi amari”, nonchè amico di Rosa Balistreri, a “scoprire” Omar quando era ancora uno studente dell’allora prima media. L’esordio è del 2006, col ruolo di Ranocchio in “Rosso Malpelo”, grazie ad un provino con la scuola, invogliato da Nonò che insisteva nel dire “Vai… hai talento!”. Da qui la conoscenza di Scimeca che, successivamente, ne “I Malavoglia” affida, ad Omar, il ruolo di Alessi e, ancora dopo, quello, molto delicato, di un pastore in “Biagio”, il film ispirato alla vita del missionario laico morto l’anno scorso a 59 anni. Dopo una figurazione speciale in “Squadra antimafia”, è stata la volta di “31 Gradi Kelvin” di Giovanni Calvaruso. Ora, fra una pausa e l’altra dal suo hobby preferito che sono i cavalli, l’ultima “nuova esperienza”, riferisce Noto, “non tanto per l’approccio al cinema, quanto per avere scoperto una storia nuova che va al di là della narrazione canonica della lotta alla mafia che, più o meno, verte sempre sulle stesse figure. E’ doveroso, invece, ricordare tutti, come ha voluto, giustamente, fare il regista”.
Ne “Il giudice e il boss” di Pasquale Scimeca, l’attore suterese Omar Noto, nei panni di Riina
Il film sarà presentato a Mussomeli martedì 29 ottobre alla presenza del regista e dell'attore