Caltanissetta – «No» a qualsiasi forma di comportamento violento o discriminante sia fisico che psicologico. Di questo messaggio si è fatto portavoce il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Alessandro Mucci, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. E, in tal senso, i vertici del comando provinciale di Caltanissetta sono intervenuti alla manifestazione “Una Gerbera Rossa contro la violenza sulle donne” organizzata dal Comune al teatro Regina Margherita.
Sono stati approfondite queste tematiche, in particolare dal comandante della compagnia di Caltanissetta, il capitano Stefano Martorana, che ha affrontato ulteriori aspetti legati sempre a prevenzione e contrasto del fenomeno, ricordando come «l’impegno prioritario dell’Arma è quello garantire la sicurezza delle donne e prevenire situazioni che possano degenerare, prestando particolare attenzione anche ai cosiddetti “reati spia”… Quello della violenza di genere è un grave fenomeno di natura culturale e sociale, contro il quale le sole misure restrittive non bastano, dovendosi, invece, ritenere imprescindibile un processo evolutivo della componente antropologica che vada di pari passo con il mutevole e rapido cambiamento della società».
Il colonnello Mucci s’è pure soffermato sule varie iniziative nel tempo intraprese nella lotta alla violenza contro le donne.
Sotto il profilo “numerico”, sempre in tema di prevenzione e contrasto della violenza di genere, è emerso che nel 2009 è stata istituita la sezione Atti Persecutori per analisi e studi del fenomeno e delineare le strategie di prevenzione e di contrasto. Dal 2014 è nata una “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, formata da ufficiali di polizia giudiziaria, appositamente formati, che rappresentano veri e propri punti di riferimento.
E, ancora, «il ruolo fondamentale svolo dalle stazioni carabinieri, primo sportello di ascolto per le vittime», è stato sottolineato. Lo stesso comandante provinciale ha poi ricordato il progetto “Una stanza tutta per sé” – dal nome del saggio di Virginia Woolf sul tema delle ingiustizie sociali e sulla mancanza di libertà d’espressione dalle donne a inizio del Novecento – con la preziosa collaborazione di Soroptimist Italia, che ha consentito di allestire nelle caserme distribuite sul territorio nazionale qualcosa come duecento stanze dedicate all’ascolto delle vittime di violenza domestica e di genere « in un contesto dedicato e assolutamente riservato in grado di trasmettere una sensazione di accoglienza e attenzione per le sofferenze subite», è stato sottolineato.
E poi carabinieri sempre attenti alla prevenzione anche attraverso la diffusione di materiale informativo, di locandine, la pubblicazione di video sui propri canali social, la realizzazione di spot, come quello interpretato da Carlo Conti, per invitare le donne a “fare il primo passo” «informandole sull’esistenza di misure di natura legale, ma anche di supporto psicologico, lavorativo ed economico a sostegno delle vittime».
E, poi, i tanti incontri con le scuole e le comunità e, infine, la sezione dedicata al “codice rosso” sul sito istituzionale www.carabinieri.it.