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No al riarmo, il M5S presenta una mozione all’Ars e organizza una mega manifestazione a Roma

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Caltanissetta – Sanità , occupazione, istruzione, caro bollette e green. È su questi fronti, e non sul riarmo, che s’è catalizzata la mozione presentata all’Ars da M5S. E per fare sentire la propria voce il movimento ha organizzato una manifestazione per dire no al piano di riarmo europeo.

«Sono centinaia i siciliani in partenza da tutta l’isola con direzione Roma per partecipare all’appuntamento di sabato prossimo», è stato sottolineato dal coordinatore dei pentastellati di Sicilia, Nuccio Di Paola.

«Stiamo registrando un grande interesse e un’ottima partecipazione da parte dei cittadini… Venerdì sera – ha aggiunto – partiranno pullman da tutta la Sicilia per permettere a chi lo vorrà di essere presente a questa grande manifestazione di piazza contro questo folle piano di riarmo, che sottrae importanti risorse alla sanità, alla scuola e alla lotta al caro bollette per un’assurda corsa al riarmo che farà felici solo le lobby delle armi».

Intanto, come in tutti i consigli regionali della penisola, il M5S ha depositato una mozione all’Assemblea regionale siciliana per impegnare il governo regionale «a esprimere ferma opposizione al sostegno del piano di riarmo europeo ReArm Europe Readiness 2030».

Un atto, come è stato sottolineato, che «mira ad impegnare l’esecutivo a sostenere nelle opportune sedi istituzionali la sostituzione integrale del piano di riarmo con uno di rilancio della spesa sanitaria, di sostegno alle filiere produttive e industriali agli incentivi all’occupazione, di supporto all’istruzione, investimenti green e beni pubblici europei».

Ma non è tutto. Sì, perché la mozione, peraltro, «impegna pure l’esecutivo a esprimere ferma opposizione all’utilizzo per il piano di riarmo di risorse Fesr, Fse+ E Fsc destinate alla Sicilia e a chiedere garanzie a Roma che nessuna quota dei fondi di coesione e strutturali sarà rifinalizzata, direttamente o indirettamente, alla realizzazione di obiettivi di tipo militare… e lo impegna, infine , a rifiutare ogni progetto di riconversione bellica del tessuto produttivo regionale sostenuto con fondi europei, come l’ipotesi che vedrebbe coinvolta Termini Imerese», ha concluso Di Paola.

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