Caltanissetta – Si sciolgono come neve al sole le accuse per una odontoiatra finita sotto accusa perché accusata di avere chiesto all’Asp rimborsi per prestazioni sanitarie non effettuate. Ma alla fine le contestazioni sono cadute. Perché è stata assolta con formula piena.
La professionista, sull’onda della denuncia presentata da una paziente, è finita poi in giudizio per truffa aggravata allo Stato, falsità in atto pubblico e peculato.
Un ventaglio di contestazioni legato a fatti che risalirebbero a sette anni addietro. Secondo l’accusa attraverso il suo studio, in regime di convenzione con il servizio sanitario nazionale, avrebbe trasmesso all’Asp di Caltanissetta una scheda riepilogativa di prestazioni specialistiche extra-ambulatoriali attraverso cui – per l’accusa falsamente – sarebbe stata attestata l’avvenuta esecuzione di prestazioni per un totale di 177 euro. Da qui la presunta truffa. Era il 19 ottobre 2016.
E, sempre per gli inquirenti, attestando di avere effettuato quelle prestazioni si sarebbe pure resa responsabile di falso in atto pubblico.
L’ultima imputazione a suo carico, quella di peculato, è stata posta in relazione alla sua veste di pubblico ufficiale. Ma alla fine l’odontoiatra – assistita dagli avvocati Daniele Osnato e Boris Pastorello – è stata assolta.
E la paziente che ha presentato denuncia – assistita dall’avvocato Gianluca Firrone – si è costituita parte civile.