Caltanissetta – L’accusa era di avere chiesto soldi a imprenditori del Nisseno. Queste le contestazioni che erano state mosse a carico di un paio di sindacalisti.
Ma alla fine il dossier è finito in soffitta. Perché a carico degli stessi indagati la parentesi processuale si è chiusa sul nascere. Già, nel concreto il pronunciamento del gup s’è poi tradotto in una decisione che non ha disposto alcun procedimento a carico degli stessi.
Sì perché hanno concluso positivamente un periodo di messa alla prova che era stato chiesto. Così da evitare un processo per estorsione, ipotesi che poi peraltro è stata pure derubricata. Ma dovranno tuttavia risarcire gli stessi imprenditori gelesi.
I due sindacalisti erano stati sospettati di avere chiesto quattrini ad alcuni imprenditori gelesi in cambio di un rapporto tranquillo con i lavoratori. Caso contrario sarebbero scattate proteste e scioperi.
Questo, almeno quanto è stato ipotizzato nella fase embrionale delle indagini che poi sono pure culminate in un provvedimento restrittivo a carico dei due rappresentanti sindacali originari del Siracusano, per i quali i magistrati hanno chiesto pure il rinvio a giudizio.
Accuse che gli indagati hanno sempre respinto con fermezza rivendicando, semplicemente, un ruolo di mediazione proprio del sindacato.