Caltanissetta – Non fecero da palo per quel furto sacrilego. Lo ha sancito il giudice con una sentenza assolutoria nei loro confronti.
Così si è chiuso il processo a carico di due giovani nisseni, il ventinovenne Carlo Giuseppe Naselli e la ventiquattrenne Lidia Zagarella – assistiti dall’avvocato Massimiliano Bellini – accusati di furto aggravato in concorso.
Secondo la tesi accusatoria sarebbero complici di altri due giovani, già giudicati in altro procedimento separato , facendo da palo durante un furto alla chiesa di Sant’Agata al Collegio.
L’accusa, al termine della requisitoria, ha chiesto per loro la condanna a tre anni e due mesi di reclusione.
Ma il giudice Francesco D’Arrigo, accogliendo la tesi difensiva, ha assolto i due giovani per «non avere commesso il fatto».
I fatti risalgono alla sera 22 settembre di cinque anni fa. È stato allora che altri due giovani sono stati arrestati perché passando per la biblioteca Scarabelli si sono poi introdotti nella chiesa di Sant’Agata e da lì sono stati rubati oggetti sacri e, ancora, dopo avere forzato la gettoniera di un dispenser si sono impossessati di poco più di centosessanta euro.
I due ladri che si sono introdotti in chiesa sono stati poi arrestati dalla polizia. L^, in quella zona, seduti su una panchina, v’erano anche i due attuali imputati.
Secondo la tesi accusatoria si sarebbero trovati lì non per caso, ma per collaborare con gli altri due durante il furto. Per controllare, dall’esterno se arrivasse qualcuno. In quel frangente sono stati fermati e perquisiti, ma addosso non avevano nulla. Però sono stati poi denunciati per concorso in quel furto sacrilego. Contestazioni che, adesso, al termine del processo, non hanno retto.