CaltanioRivolta dei detenuti al carcere Malaspina di Caltanissetta. È scoppiata nella giornata di sabato scorso per protesta contro un provvedimento disciplinare scattato nei confronti di un altro recluso.
A riportare la calma è stato il deciso ma “chirurgico” intervento degli agenti di polizia penitenziaria, che sono riusciti a ristabilire la normalità senza alcuna conseguenza né per loro, né per i detenuti. Solo danni, e non pochi, alle strutture.
«Si tratta dell’ennesimo atto di violenza maturato all’interno della casa circondariale di Caltanissetta evidenzia ancora una volta l’inadeguatezza e la fragilità di una struttura che non consente al personale di polizia penitenziaria di operare in assoluta sicurezza», hanno sottolineato i vertici dei sindacati di Sappe, Osap, Uil, Uspp e Cisl.
E gli stessi sindacali hanno rimarcato come già, nel dicembre scorso, avevano posto l’accento sulla sula non più indifferibile «necessità di un intervento urgente per la separazione dei piani detentivi, attualmente divisi da fragili reti metalliche che pongono in comunicazione i detenuti di tutto il padiglione… e dalle balconate delle sezioni controllano tutte le attività nei piani di sotto ogni, non perdendo occasione per alimentare proteste o strumentalizzare evento per creare disordini che, spesso, sfociano facilmente in aggressioni al personale».
Altro nodo al pettine, sempre guardando al fronte sicurezza, è costituito dalla carenza di postazioni per le telefonate, con al massimo un paio di apparecchi per tutte le sezioni così da fare aumentare il movimento dei protetti all’interno della struttura.
Carente anche un sistema di controllo, sulle chiamate telefoniche, che verrebbero gestite con una piattaforma, piuttosto che un’altra, così da rendere possibile, per i detenuti, chiamate con più interlocutori.
Carenze già segnalate più volte dai sindacati ce che, secondo gli stessi «contribuiscono fortemente ad alimentare e consolidare le leadership ei sodalizi criminali all’interno del penitenziario… in primis la mancata separazione dei piani detenutivi che mette in comunicazione i detenuti, e la solita assegnazione, nella casa circondariale di Caltanissetta, di detenuti che fomentano rivolte e, non ultimo, per ragioni di ordine e sicurezza, di detenuti affetti da disturbo psichici o sottoposti a sorveglianza particolare».
Un insieme di mancanze che finirebbero per mettere in pericolo il personale penitenziario. Da qui la richiesta d’interventi urgenti.