Mussomeli – Fa ancora discutere il nuovo codice della strada, fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, in vigore dal 14 dicembre 2024, con tutte le sue novità su multe, alcool, monopattini e tanto altro. Tra stretta su guida in stato di ebbrezza e sotto l’effetto di stupefacenti. E se, da un lato, l’inasprimento di sanzioni e multe per gli automobilisti indisciplinati è mirato alla salvaguardia della salute pubblica -con un occhio di riguardo ai giovani inesperienti per cui lo stesso Salvini ha dichiarato “I genitori ringraziano”- dall’altro, ha ingenerato non poca confusione, e pure pericolosa, per i milioni di italiani in cura con trattamenti psicofarmacologici. La tolleranza zero contro le droghe, in trend con la linea del partito del vicepremier, rischia di fare qualche vittima anche fra i pazienti psichiatrici. Lo spauracchio si è diffuso per via del paventato rischio ritiro patente per chi assumesse alcuni farmaci comunemente prescritti come ansiolitici, antidepressivi, antiepilettici e antistaminici, che posso generare falsi positivi nei test salivari previsti dalla nuova normativa. “Serve un chiarimento, le terapie non sono come le droghe”, l’appello arriva direttamente da Salvatore Mistretta, psichiatra mussomelese di lungo corso, in quiescenza da appena due anni dopo avere prestato servizio al Dipartimento di Salute Mentale dell’ASP di Caltanissetta, che si associa a quello della Società Italiana di Psichiatriadi cui riportiamo di seguito la petizione.
“I ministri componenti convochino urgentemente il tavolo tecnico che ha prodotto questa riforma e ascoltino gli esperti. Nel frattempo, i pazienti che assumono cure per la salute mentale, sotto indicazine medica specialistica, devono essere considerati esenti dalle norme del codice”, così sottolinea la Società Italiana di Psichiatria, presieduta dalla professoressa Liliana Dell’Osso. “Antidepressivi, ipoinducenti, ansiolitici e tutte le principali terapie per pazienti con malattia mentale non possono essere considerate dal nuovo Codice della strada, alla stragua di sostanze stupefacenti. Come Società Italiana di Psichiatria, siamo preoccupati per l’adesione alle cure dei nostri pazienti e vogliamo evitare un’ennesima discriminazione verso le persone che soffrono di patologia mentale”. Così, a fronte delle dichiarazioni univoche del comitato esecutivo della Società Italiana di Pscichiatria nel ritenere “più sicuro guidare dopo aver dormito la notte, pur avendo assunto un sonnifero a dosaggi adeguati, piuttosto che affrontare la strada dopo una notte insonne”, rimane, a detta del dottore Mistretta, ancora un dubbio, “se nella strumentazione utilizzata dagli organi preposti al controllo, siano contemplati anche i reagenti alle benzodiazepine”, le sostanze contenuta negli ansiolitici. Poichè”, prosegue “gli antidepressivi non sono testabili se non con esami effettuati in laboratori specializzati”. Intanto per scongiurare il rischio che chi ha assunto un comune Tavor o Xanax -i più frequenti farmaci utilizzati per indurre il sonno o placare uno stato d’ansia- i medici di Medicina Generale stanno informando i pazienti sull’opportunità di munirsi di ricetta specialistica che dimostri l’utilizzo della sostanza a scopo squisitamente terapeutico. Ma non è ancora chiaro che questa sia la soluzione. Rimane da capire se il campo dei controlli non si limiti a droghe, strettamente dette, e alcool ma si estenda anche alle altre sostanze di cui sopra. Ovverosia, è prevista la positività alle benzodiazepine? Poichè, in uesto caso, sarebbe un problema per milioni di italiani. Intanto che si rimane in attesa di risposta, Mistretta sta approfondendo il caso. Pertanto ci ripromettiamo di ritornare sull’argomento a breve.