Mussomeli – Oggi pomeriggio alle ore 18.00, presso la Biblioteca comunale “Paolo Emiliani Giudici”, di Mussomeli, si terrà la presentazione del libro “La città e il desiderio. Cefalù. Ermeneutiche del progetto urbano” di Marcello Panzarella, edito nel 2022, da Arianna.
L’evento, fortemente voluto dagli architetti Alfonso Cardinale e Gianni Geraci di CGStudio, e Nicola Sola di So. Lab, è organizzato e promosso dalla Fidapa sez. di Mussomeli, in collaborazione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori della provincia di Caltanissetta, col patrocinio oneroso dell’ANCE di Caltanissetta e col patrocinio gratuito del comune di Mussomeli, della Biblioteca comunale di Mussomeli, dell’Università degli Studi di Palermo e di Archeoclub d’Italia. Dopo i saluti istituzionali, interverranno Giovanni Francesco Tuzzolino, ordinario di Progettazione Architettonica di UNIPA e presidente del Polo Territoriale Universitario di Agrigento, l’autore, prof. Marcello Panzarella e l’archeologa Santa Aloisio. Leggerà due brani del testo Liliana Genco Russo, socia fondatrice Fidapa. L’evento sarà condotto da Emilia Di Piazza, volto noto di Castello Incantato. Già ordinario di Composizione Architettonica e Urbana all’Università di Palermo, dove è stato presidente del Corso di Laurea Magistrale in Architettura, dal 2006 al 2012, Marcello Panzarella, laureatosi, nel 1973, con Vittorio Gregotti, incarna il mito di quella generazione di “architetti di carta” che hanno ridisegnato Cefalù, la greca Kephaloidion. Conferendole un volto nuovo in virtù di un nuovo linguaggio architettonico. Dirompente al punto tale di suscitare la ritrosia dei detrattori. Ma i fatti ancora oggi parlano. E pure le parole! Pionieri di questa intensa e fervida stagione furono Pasquale Culotta e Giuseppe Leone, due architetti, illuminati e illuminanti, che sono riusciti ad andare oltre il “semplice” impegno del mestiere, inaugurando la stagione delle cosiddette “genealogie culturali”. Fu così che nacque una sorta di cenacolo intellettuale che, per primo, Tommaso Giura Longo ebbe a definire “scuola di Cefalù”. Fra le giovani leve, per quelle “affinità elettive” di cui ad ognuno è dato sapere, a raccogliere il testimone dai due antesignani, fu proprio Marcello Panzarella che oggi ci fa dono di questa doverosa e struggente pagina che, in primis, è una professione d’amore per la sua terra. Quell’Isola che, a volerla dire con Carlo Doglio “un giorno decollerà”. Ne è convinto Marcello Panzarella, lui che ha fatto la storia dell’Ateneo palermitano, formando accademicamente generazioni di architetti, lui che, sulla base del desiderio, opportunamente maturato, ha scelto per questa terra, la sua, la nostra, in fase di progetto ma anche di esecuzione. Rivedendo le carte, appunto, laddove si imponesse necessario. Dovendo fare e facendo i conti con la Storia, la memoria. E’ sorprende assistere, grazie alle note della narrazione, alla suggestione del nuovo che si incardina nel preesistente, fondendosi con esso, fino a farne un corpo solo. Laddove, persino il Tempo, in siffatta condizione, si fa entità sospesa. “Alla base del mio lavoro in Architettura, credo di dover porre il desiderio. Desiderio anzitutto come sentimento di una mancanza…”, scrive l’autore a proposito dei luoghi. Della natura e dell’artificio. Un desiderio che cede il passo al disincanto. Per poi tornare a desiderare nuovamente, ancora più prepotente verso più alti orizzonti di senso, di senso altro. Il testo raccoglie contributi scritti, disegni di progetto e foto di opere di architettura destinati ad un pubblico di lettori vasto ed eterogeneo. Non certo un saggio per specialisti proprio perchè l’architettura fa le città e le città sono di tutti. L’evento è aperto al pubblico e prevede l’erogazione dei crediti formativi per gli architetti.