Mussomeli – Un valore tra i valori dell’ospedale di Mussomeli. Uomo di scienza che ha impegnato la sua vita professionale per controllare che tutto fosse entro i limiti, oggi se va per raggiunti limiti… d’età. Il dottore Paolo Mingoia, apprezzatissimo e valentisssimo primario del reparto laboratorio analisi dal primo marzo è andato in pensione. Così il nosocomio mussomelese perde uno tra i medici più amati per la perizia medica e la magnanimità d’animo, che ha lavorato scrupolosamente con parametri ma che non ha mai trattato le persone come numeri. Le sue parole piene di conforto, le sue spiegazioni, i suoi consigli hanno alleviato e reso indolore la nostra ansia da esame. Il dottore Mingoia è uno dei medici-“padri fondatori” che hanno scritto la brillante storia degli ultimi quaranta anni del nosocomio mussomelese, apportando un contributo fondamentale a rendere l'”Immacolata Longo” un prestigioso presidio di assoluta rilevanza, prima che intervenissero le recenti e improvvide normative che in nome di razionalizzazioni che hanno poco raziocinio lo hanno condannato a un inesorabile declino. E’, infatti il 1979, in un periodo in cui ancora non esistono le statine ed è sconosciuta l’epidemia della Hiv, quando il dottore Paolo Mingoia, laureato in medicina e fresco di specializzazione in igiene e medicina preventiva conseguita all’Università di Palermo, entra come dirigente medico al laboratorio analisi. Con ampolle e provette è amore a prima vista, come quello di diversa natura, per la signora Silvana Bullaro che sposa nello stesso anno in cui entra nell’adorato reparto che non lascerà fino alla fine della brillante carriera lavorativa. Quasi tutte le storie cliniche dei pazienti dell’ospedale di Mussomeli portano la firma del dottore Mingoia dato che la medicina di laboratorio svolge un ruolo da protagonista nel 70-80% delle diagnosi e nel restante 20-30% un ruolo da coprotagonista con altre indagini. Non solo verdetti tristi e notizie infauste. Il dottore Mingoia, ad esempio, ha saputo prima delle coppie interessate che sarebbero diventati genitori, ogni volta che ha controllato gli esiti di migliaia di test ematici di gravidanza. Nel 1992 la sua passione e dedizione incondizionata al monitoraggio di glicemia, trigliceridi e leucociti del Vallone viene premiata e diventa primario di struttura complessa laboratorio analisi. A 70 anni, splendidamente portati il dottore Mingoia va in pensione, dopo aver raggiunto quota 110 (e lode dei pazienti), avendo maturato 40 anni di onorata e radiosa carriera. Così domenica scorsa insieme alla moglie, ai figli Giuseppe (38 anni) che, seguendone le orme, è medico e biologo e Daniele (32 anni), formatore laureato in scienze pedagogiche, ai colleghi di reparto, ha brindato al pensionamento, festeggiando con un pranzo luculliano sprezzante, per una volta, di colesterolo e transaminasi.
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