Mussomeli – “Ormai non sono rimasti nemmeno i proverbiali quattro gatti a predare i roditori e il nostro quartiere è invaso da ratti. Non sono certamente topi d’appartamento disinteressati ad andare dove non vive più nessuno e le case non custodiscono preziosi che possono essere razziati ma tesori storici e architettonici privi di cura, manutenzione e disifestazione. Viviamo in mezzo ai ratti“. E’ questo lo sfogo di uno dei residenti superstiti che vive non lontano dal “porticato” uno dei quartieri più caratteristici, immancabile meta di fotografie per una topografia particolarissima e unica, tanto che in molti ravvisano tra questo labirinto di scorci, archi e casupole, l’antico quartiere arabo. Ma se la topografia è accattivante, assi meno lo sono i topi che vi si aggirano indisturbati tanto che Giovanni Lomanto, residente nella zona, ieri ha postato una foto assai eloquente, con un grosso ratto che scorrazza per le vie, poco distanti da piazza Roma, a un tiro di schioppo da via La Rizza. Lomanto, rivolgendosi al primo cittadino in un post scrive: “Carissimo Amico Sindaco, mi sto rivolgendo a Te, questo è uno dei topi che io trovo vivo davanti casa mia perché nel famoso giardino dell’ ospedale c’è quell’albero da cui salgono e scendono i topi e si trova nella Via Morreale e Via Porticato. Che facciamo prendiamo provvedimenti? Ti Auguro una Buonanotte attendo la tua risposta“. Il quartiere Catabba, in cui regna abbandono e degrado, con cortili abbandonati dove non abita nessun essere umano è diventato terreno fertile per erbacce, animali molesti e parassiti, nonché portatori di malattie come nel caso dei ratti. A valle di questo scenografico ma decaduto quartiere si trova il vecchio nosocomio, splendido mausoleo dell’abbandono dove per oltre mezzo secolo si sono prestate cure ai malati e ora, a sua volta, bisognoso di cure e interventi che nessuno gli presta. Insomma uno dei luoghi che dovrebbe ammaliare per bellezza e unicità residenti e turisti rischia di diventare, a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie, un repellente anche per i visitatori più motivati.
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