Alex Farinella sbotta:”Non sono io l’uomo nero. Basta con le illazioni”

MUSSOMELI – E’  rimasto intrappolato  dai sospetti   delle persone. Su Alex Farinella, studente all’Istituto agrario di 19 anni, si è abbattuto il dubbio che potesse essere lui l’uomo nero, ovvero la persona che negli ultimi tempi, a Mussomeli, si aggira mascherato e terrorizza passanti. “Sono stanco –  sbotta il giovane –  di essere additato come il travestito che spaventa la gente. Ogni giorno anche 40 persone mi chiedono se io sia il responsabile ma io non ho fatto nulla, voglio solo essere lasciato in pace”. Anche il padre, Fabrizio operaio al Comune con il reddito minimo di inserimento, è stanco di questo clima di sfiducia nei confronti del figlio. “Alex -spiega –  torna a casa alle 21 , solo raramente più tardi e mai dopo le 23. Inoltre  detesta i travestimenti e perfino il carnevale. Non capisco come possa essere l’autore di questi gesti. Peraltro non guida quindi mi chiedo come si potrebbe recare nelle diverse zone di campagna dove dicono che questo fantomatico personaggio sia stato avvistato”. Una accusa, certamente infamante, che il giovane respinge con fermezza  e quando gli chiediamo come mai sia uscito il suo nome spiega: “Non saprei. Forse perchè su Facebook, tempo addietro, ho condiviso le immagini con la  maschera di Anonymous. Altri mi dicono che la mia statura e il mio fisico sono compatibili con quello dell’uomo mascherato che si aggira per Mussomeli. Francamente non mi sembrano degli indizi che possano giustificare quello che mi sta succedendo. A Mussomeli ci sono tantissime persone alte e snelle. Quello che più mi infastidisce sono le continue domande delle persone. Praticamente la gente mi ferma ovunque.  A scuola, quando esco o lavoro. In ogni occasione il quesito è sempre lo stesso: sei tu l’uomo nero? Sinceramente  voglio essere lasciato in pace. Incolpevolmente mi trovo in questa situazione che sta provocando disagio non solo a me ma anche alla mia famiglia e alla mia ragazza. Hanno anche detto che sarei stato arrestato e perquisito. Tutto falso. Hanno perfino creato un gruppo su WhatsApp chiamato “l’uomo nero” dove mi chiedevano se fossi io il responsabile. Io non ho fatto nulla e credo  che  bisogna  essere certi prima di arrivare a delle conclusioni sbagliate che possono rovinare la vita di  persone innocenti. Sto vivendo un inferno senza aver fatto nulla, spero che il vero colpevole sia trovato presto in modo che finiscano tutte queste dicerie sul mio conto”.

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