MUSSOMELI -C’era un mondo in cui il cibo si otteneva con la credenza, non con le carte di credito. In un tempo in cui le botteghe alimentari erano dei microcosmi che assicuravano provviste seguendo una morale disobbediente alla logica del profitto ad ogni costo. Luoghi che profumavano di naturalezza e che appagavano vista, olfatto e, soprattutto, palato senza coloranti, conservanti, additivi o insaporitori. Templi delle genuinità che, ignari e in anticipo sui tempi, dispensavano cibi biologici, a chilometro zero e senza olio di palma. Un modello culturale di commercio che la grande distribuzione ha condannato all’estinzione, preservato a Mussomeli dall’esercente Filippo Luvaro che, con ostinata tenacia, continua a gestire nella storica sede di via Dante, il negozio fondato nel 1952 dal padre, “u zì Vastiano” e dalla madre, signora Carmela.
IL VIDEO