Caltanissetta – Processo per un pensionato finito nei guai per armi. E come il figlio, pure lui sotto accusa per la stessa vicenda, a fronte della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura, ha chiesto adesso di essere giudicato con il rito abbreviato.
Questa la scelta del sessantacinquenne di Santa Caterina, Alfonso Ganci – difeso difesi dagli avvocati Dino Milazzo e Pietro Pistone) accusato di detenzione illegale di armi.
Perché nel corso di una perquisizione, poi culminata nell’arresto di lui e del figlio, i carabinieri hanno trovato un fucile Breda calibro 12 con matricola abrasa, una pistola revolver Smith & Wesson risultata rubata a gennaio dello scorso anno a Santa Caterina, completa di 34 cartucce calibro 38 special, due pistole a salve modificate, e altri pezzi di fucile, tra cui una canna e due calci.
I carabinieri che hanno trovato l’armamentario, quel giorno di settembre dello scorso anno sono intervenuti in casa del figlio del sessantacinquenne per una lite tra lui e la sua compagna.
In quella circostanza i militari hanno perquisito case e depositi di padre e figlio tra Santa Caterina, Caltanissetta e San Cataldo. E i due sono finiti in carcere.
Poi il tribunale del riesame ha annullato, solo per il padre, l’ordinanza di custodia cautelare ritenendo che non vi fossero particolari indizi a suo carico.
Il genitore, adesso, come scelto già dal figlio in precedenza, ha optato però per il giudizio con rito abbreviato. E le due posizioni dovrebbero esser riunite.