MUSSOMELI– Dopo le lagnanze del sindaco di Mussomeli, Giuseppe Catania, sulle criticità del nosocomio mussomelese (carenza di organica, aggravata da una possibile addio del chirurgo Pino Sorce) rappresentate in una lettera inviata al direttore dell’Asp do Caltanissetta e affidata a un comunicato che il primo cittadino, come spesso avviene, ha deciso di inviare solo alla stampa considerata amica, arriva la risposta pronta del consiglire comunale Salvatore Cardinale di Pensare Solidale. Scrive il sindacalista: “Caro sindaco, l’ospedale vive in perenne stato di emergenza. Quelle evidenziate oggi vanno a sommarsi a tutte le altre criticità con cui quotidianamente debbono confrontarsi operatori e utenti. Proprio per questo si deve sempre tenere sotto osservazione e non limitarsi a proclami estemporanei. Le promesse fatte a vario titolo dai diversi attori istituzionali circa un potenziamento o comunque un miglioramento della situazione del nostro ospedale sono, come sempre è avvenuto, al palo. Si impoverisce l ospedale disponendo il trasferimento di medici a Caltanissetta senza che si provveda ad una pronta e risolutiva sostituzione degli stessi. Non vengono riaperti reparti importanti come la pediatria né tanto meno vengono attivati reparti quali la riabilitazione. Anche in pochi reparti in atto funzionanti dovrebbero essere attrezzati in modo tale da poter offrire servizi assistenziali più qualificato. È impensabile che ancora oggi pazienti con frattura di femore, solo perché affetti anche da altre patologie, debbano essere trasferiti in continuità di soccorso, presso altri ospedali ( Palermo, Caltanissetta, Agrigento se non addirittura Catania e Messina). Stesso discorso vale anche per chi ha la sventura di subire fratture di omero o spalla. Il CAL oculistica è stato chiuso con giustificazioni alquanto discutibili così come non si comprende il mancato potenziamento del CAL Endoscopia. Caro sindaco, attendiamo che si insedì il nuovo management aziendale dopo di che cerchiamo di essere tutti seriamente impegnati nell’ottenere il riconoscimento del sacrosanto diritto alla salute dei cittadini”.
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