“Così mi hanno clonato la carta di credito su airbnb”

Palermo – Truffatori si ma  con gusto. Avevano scelto  una settimana in un immenso,  lussuoso e panoramico superattico nella città europea più vasta e popolosa. Una sistemazione gradita a chiunque, sopratutto se gratuita, o meglio a spese di qualche ignara persona. E’ quello che qualcuno ha immaginato ieri l’altro. Un sogno fraudolento dove, mio malgrado, mi sono trovato nelle vesti del pollo da spennare. Avrete capito che sono Alberto Barcellona, la maggior parte di voi mi conosce, personalmente o per il tramite di questo quotidiano che dirigo. Ho scritto tante volte di raggiri  in terza persona, questa volta voglio portare la mia testimonianza, innanzitutto, per sfatare il pregiudizio diffuso  che la “truffa capita agli altri o  solamente a chi è ingenuo o negligente”. Tornando all’episodio che mi ha riguardato, domenica sera ho ricevuto  un sms dove mi si chiedeva un codice per confermare un acquisto online, tramite la mia carta di credito,   superiore a 1700 euro su airbnb. Chiamo “Nexi” la società che gestiva la mia carta di credito  e l’operatrice del call center  alla mia domanda sacrosanta di avere ragguagli, in una situazione surreale, mi risponde in modo maleducato e indisponente, infastidita  sentenzia: “Non dica sciocchezze, non sappiamo nulla, mi dica se vuole sbloccare o meno la carta”. Le aveva appena detto che avevo subito un tentativo di truffa telematica, verosimilmente una clonazione della mia carta o un utilizzo improprio,  e la signora dell’assistenza clienti mi ha suggerito  la brillante soluzione  di “riattivare la carta”. Dopo aver richiamato il servizio clienti Nexi, nella speranza di trovare una operatrice  più ragionevole, e dopo aver ricevuto diverse e contraddittorie risposte,  ho deciso di chiudere definitivamente la carta di credito. La lezione più importante che questa vicenda mi ha impartito è che spesso  non siamo tutelati adeguatamente anche da chi  come Nexi  S.p.A che offre servizi per il pagamento digitale e gestisce oltre 44 milioni di carte, dovrebbe garantire la nostra sicurezza. Questo colosso, nel mio caso, non è stato in grado nemmeno di fornirmi informazioni utili che tracciassero e potessero aiutare a rintracciare il colpevole come  località, ip,   tipo di dispositivo utilizzato e nemmeno la causale dell’acquisto. A seguito di “indagini personali” ho scoperto che la truffa riguardava la prenotazione su airbnb di un appartamento, noto portale in cui trovare alloggi. In particolare qualcuno, utilizzando in modo fraudolento le mie credenziali, si era riservato  per cinque giorni   un luxury attico  a Mosca con piscina (foto a destra), per la modica cifra di 350 euro a notte. Per mia fortuna la truffa non è andata a buon fine,  perchè  la carta non poteva essere utilizzata automaticamente ed era necessario  un ulteriore procedimento per renderla funzionante. Mesi addietro mi proposero di ripristinarla, in modo profetico decisi di lasciarla “dormiente”.  Ora che ho maggiori dati in mio possesso, procederò il prima possibile a sporgere denuncia, ho già disattivato la carta di credito e d’ora in avanti, come consigliano gli esperti utilizzerò per i pagamenti digitali esclusivamente carte prepagate, da ricaricare all’occorrenza e per l’importo necessario. Voglio, infine, precisare che ogni acquisto online presenta dei rischi, non esiste la sicurezza totale. Nessuno ne è indenne, nemmeno chi, come me, acquista su giganti dell’e-commerce.

Lascia un commento

Ricerca in Archivio per Categorie