MUSSOMELI – La notizia del trasferimento, presso altri incarichi, di suor Nicoletta e delle altre consorelle, ha messo in agitazione l’intera comunità parrocchiale che si sente impoverita e rubata di un punto fermo che le tre religiose, appartenenti all’ordine delle “Suore della Carità di Santa Giovanna Antida Thouret”, rappresentano per tutti coloro che hanno avuto bisogno di aiuto e conforto .
Fra esse il dinamismo di Suor Nicoletta è stato un esempio di amore verso il prossimo e di bontà a cui non si vorrebbe rinunciare. La sua presenza e la sua vicinanza è stata una costante e i poveri, i bisognosi , le vedove della nostra comunità ne hanno avuto giovamento.
Fra le tante iniziative volte a fare si che le consorelle non vengano spostate da Mussomeli, oramai loro paese d’adozione, due lettere che si spera possano fare breccia nel cuore della Madre Generale e la convincano, aldilà delle pur valide ragioni, a ritornare sui suoi passi.
La prima lettera è della signora Teresa Lopez che in uno slancio di affetto e di gratitudine verso le religiose che in tanti anni di catechismo ha imparato ad apprezzare, ha scritto di proprio pugno: “io Teresa Lopez in Imbesi, catechista da circa 30 anni alla parrocchia Cristo Re, sotto la guida di Suor Nicoletta sono diventata una catechista tutto fare”. Rivela che grazie al conforto e alla vicinanza spirituale delle consorelle é riuscita a superare lo sconforto per la morte del compagno di una vita. “Oggi -recita ancora – sono aiuto ministro dell’eucaristia, faccio parte della Caritas, missione che svolgo con vero impegno ed amore”
Rivolgendosi alla Madre Generale dell’ordine cui appartengono le consorelle , esprime tutta la sua preoccupazione sul fatto che la mancanza di Suor Nicoletta e delle altre sorelle possa distruggere tutto quello che, insieme a tante altre volontarie della catechesi, si è costruito con amore.
E conclude: “Madre Generale non sto qui ad elencarle il bene che Suor Nicoletta ha fatto nella nostra parrocchia, lasci con noi Suor Nicoletta, senza di lei saremmo orfanelle allo sbaraglio. Un’altra missiva, come detto, è stata redatta in modo congiunto dai catechisti, mentre diversi fedeli, come il poeta Franco Maido, hanno impugnato la penna esprimendo il disagio e la contrarietà di una comunità che non vuole rinunciare alla presenza delle suore a Mussomeli.
Francesco Imbesi