Mussomeli – In questi giorni ha messo da parte cineprese e ciack per riposarsi con la famiglia accarezzato dalla gradevole tramontana estiva del paese manfredonico. E’ un nome affermato nel piccolo schermo e si è fatto avanti tra obiettivi, lenti e registi e ed emittenti televisive tedesche. Integratissimo nel giro del piccolo schermo teutonico, il nome però tradisce le origini nostrane, è Tanino Bellanca, figlio di siciliani emigrati in Germania. Nasce in Germania 49 anni fa a Mannheim. Residente a Berlino è un produttore cinematografico e televisivo che lavora in proprio, molto conosciuto in Germania dove ha realizzato produzioni di film, documentari, video animazione e video per la tv. Alcune sue opere hanno partecipato a numerosi festival del cinema e fatto scuola nelle accademie del cinema tedesco, dove vengono proiettate come materiale di studio per gli aspiranti registi e produttori del cinema e della TV tedesca. Molto conosciuto ed apprezzato nel suo ambiente, ha saputo ritagliarsi una fetta di successo tanto da essere chiamato come consulente per il Sindaco di Ludwigburg , vicino Stoccarda, con l’incarico di Consulente dei Media. Figlio di Mariano, a Mussomeli conosciuto col soprannome di “ ferruzzeddu” e della signora Nunzia Sorce. Fu il papà nel 1958 a raggiungere per primo la Germania e dopo essersi sposati, nella natia Mussomeli, i coniugi Bellanca , nel lontano 1968, si trasferirono definitivamente in Germania, dove diedero alla luce Tanino, sempre legato alle sue origini. Il documentarista ha una compagna tedesca e due figli Aldo e Lydia . Laureato in Economia e Commercio e in Scienze Politiche presso la Universitat Mannheim, capisce che la sua vera passione è un’altra e si iscrive all’Accademia Cinematografica (filmakademie Baden –Wuttemberg) dal 1996 al 2000, ottenendo il diploma. L’Accademia del Cinema dove si è diplomato a Ludwigsburg è conosciuta e famosa nel mondo del Cinema soprattutto per Animazione ed effetti digitali ed ha ottenuto 7 Oscar da studenti che l’hanno frequentata, il più famoso è per il film “Indipendance Day “ di Roland Emmerich.
Dopo gli studi, alcuni cortometraggi e poi spot pubblicitari, ma soprattutto nell’ambito politico come commissario per i media.
“Attualmente – rivela- sto preparando un documentario italo-tedesco su un ex-deportato italiano in un lager tedesco vicino Stoccarda, con un amico Cristian Caimmi di Modena, per venderlo alla Tv italiana e tedesca”
Non ha mai rescisso il suo legame con Mussomeli dove confessa di venire volentieri e di essere legato ai suoi parenti alle famiglie Bellanca e Sorce. Il suo sguardo molto sornione e verace, più da “siciliano di nuantri “ che da tedesco, si rattistra quando parla di una Mussomeli che, ogni volta che torna, vede spopolarsi ed allora detta alcuni suggerimenti,lui che si occupa di consulenza politica per le crescite economiche.
“Anche in Germania – racconta – ci sono paesini che soffrono la crisi economica mondiale ma la risposta è stata valorizzare le risorse disponibili e, adesso, questi paesini sono cresciuti con l’aumento della popolazione fino a 80.000/90.000. Mussomeli ,- aggiunge-, è un paese molto bello con le sue Chiese, le stradine del centro storico, il Castello, molto conosciuto in Germania dove la gente è abbastanza colta e sa del castello Manfredonico, ecco, basterebbe inserirlo in un circuito internazionale ma, prima di far questo, occorre migliorare la viabilità: è impensabile che dei turisti che atterranno all’aeroporto di Palermo o di Catania si cimentino in questo ‘tour de force’ per raggiungere Mussomeli!
Bisogna produrre turismo, facendo si che chi viene a Mussomeli possa stare per più giorni , in fondo il mare è vicino ed anche Enna e Caltanissetta sono ricche di storia, i paesaggi dell’entroterra siciliano hanno un loro fascino particolare e poi perché non creare una sorta di agricoltura sostenibile, magari investendo nei prodotti tipici di questa terra, incentivando l’agriturismo, molto apprezzato dai tedeschi e dagli stranieri che amano la pace, la natura e la cultura in genere ed anche il turismo agreste è cultura.”
Dopo questa bella chiacchierata con Tanino ci lasciamo cordialmente con la speranza di ritrovarci il prossimo anno e bevendoci un bicchiere di birra, sperare che qualcosa cambi davvero in meglio nella terra del Gattopardo dove, da atavica memoria, “tutto cambia per non cambiare niente!”