MUSSOMELI – Quello di ieri è stato un consiglio comunale che ha dato molti responsi e che ha restituito un ritratto poco edificante di maggioranza e opposizione, irrispettosi di regole e ruoli. Non sono in pochi a chiedersi se il primo cittadino abbia ancora i numeri per governare, certe assenze pensanti, certi scranni vuoti in cui sono soliti sedere consiglieri amici del primo cittadino,certi consiglieri che hanno abbandonato in corso, hanno fatto nascere interrogativi sullo stato di salute e di coesione della maggioranza. Il primo dato, infatti, che è balzato agli occhi di tutti è che la Giunta Catania è andata sotto su tutti i punti all’ordine del giorno. A cominciare dalla mozione della maggioranza che chiedeva di revoca dei trasferimenti dei fondi della democrazia partecipata. Mozione che è stata approvata ma che il primo cittadino ha di fatto ignorato, preannunciando che non ritirerà la delibera di giunta con cui ha dato attuazione all’erogazione di quasi 8mila euro alla manifestazione Battichiè. In altre parole Catania d’imperio e, nonostante il consiglio comunale gli abbia chiesto il contrario, si è incaponito, difendendo la sua decisione di destinare i fondi della democrazia partecipata, disinteressandosi dei numerosi rilievi di mancanza di trasparenza e, soprattutto, dell’esito della votazione in aula. Poi in compagnia dell’Assessore Nigrelli, ha abbandonato l’aula, per qualche minuto, e furioso si sarebbe sfogato, manifestando la propria amarezza per la mancanza dei numeri e dei consiglieri amici. Circostanza smentita da sindaco e assessore che hanno precisato di essersi allontantanati per una breve pausa caffè durante la quale non hanno parlato di argomenti legati alla seduta. In aula la difesa della maggioranza è gravata, interamente, sull’avvocato Nigrelli che si è battuto come un leone per difendere le ragioni dell’esecutivo. A surriscaldare il clima ci ha pensato poi il consigliere Mancino che ha avuto un acceso battibecco con il segretario comunale. La minoranza, su tutti i punti in cui si è votato, ha avuto la meglio. Come ad esempio sulla richiesta di ritiro del Protocollo di intesa per l’utilizzo occasionale e temporaneo del Castello di Mussomeli da parte della Pro Loco per il programma “Priceless Cities”. Ad onore del vero, l’opposizione ha primeggiato più per la forza dei numeri che per capacità argomentativa. I consiglieri di minoranza, infatti, sono stati privi del mordente che è necessario a chi vuole dare incisività all’opposizione. Tranne in rare occasioni e in isolati casi, preoccupati di risultare impopolari, hanno sparato sempre critiche a salve o col silenziatore. Così il civico consesso da luogo di confronto, di contrapposizione di visioni politiche che dovrebbero essere se non in contrasto almeno diverse, si è trasformato in una industria di parole circostanza farcite con diplomazia, calcolo, prudenza, paura di esporsi. Chi è all’opposizione deve costruire una alternativa anche quando questo comporta sacrifici, impopolarità e contestazioni. Chi aspira alla benevolenza unanime e all’immunità dalle critiche si dedichi alla filantropia, non alla politica.
This site is protected by wp-copyrightpro.com