MUSSOMELI – La terra ieri ha tremato per un terremoto o c’è dell’altro? Si tinge di giallo la natura del movimento avvertito da gran parte della popolazione a Mussomeli mentre nel Catanese e nei paesi vicini all’epicentro nessuno si è accorto di nulla. A sollevare il dubbio per primo è stato Bruno Catania, pilota di volo libero e appassionato di fenomeni naturali. “Le vibrazioni di ieri sera, provenienti dal sottosuolo mi hanno ricordato più il crollo di una cavità sotterranea piuttosto che un terremoto. Il nostro territorio è pieno di miniere in disuso e cavità, non è impossibile che ci sia stato qualche fenomeno franoso, indotto o spontaneo, in questi siti. Quindici o venti anni addietro si parlò di un crollo in una una miniera di sale in contrada Spina, in territorio di Acquaviva. E’ strano poi che a Catania e in località ancora più vicine all’ipocentro il sisma di entità lievissima è stato registrato solo dal sismografo, mentre l’evento è passato inosservato dai miei tantissimi amici e conoscenti che vivono in zona etnea. Una mia amica che vive al sesto piano in un palazzo, in teoria un luogo in cui questo generi di movimenti vengono avvertiti in modo amplificato, ha riferito di non aver sentito nulla”. Anche a Giarre dove la redazione ha contatto le forze dell’ordine lo stesso responso. Nessuna chiamata di cittadini allarmati che addirittura non hanno capito il verificarsi del sisma. Abbiamo anche intervistato il dottore Totino Saia, geologo di grande esperienza. Anche il dirigente in pensione della provincia ha espresso perplessità. “E’ strano che si sia avvertito il sisma delle 20:27 con epicentro a 3 km da Zafferana, di magnitudo assai modesta e a una profondità marginale di 3 km, a Mussomeli dovrebbe essere impercettibile. Anche se prendiamo in considerazione l’altro movimento tellurico, quello delle 19:59 del Tirreno meridionale nonostante l’ipocentro sia avvenuto, questa volta a una profondità di 120 km, bisogna considerare che Mussomeli si trova lontana dalle faglie, inoltre il tipo di sottosuolo delle nostre zone, peraltro classificate con il rischio sismico più basso, per il tipo di conformazione plastica, argillosa e non coesiva tende a smorzare e a neutralizzare velocità e intensità dell’onda sismica”. A questo punto chiediamo al dottor Saia se il fenomeno possa essere riconducibile a crollo di cavità ipogee (costruzioni sotterranee costruite dall’uomo, come ad esempio le miniere). “E’ un’ipotesi suggestiva, certamente non impossibile ma altamente improbabile”. Lo scenario alternativo al terremoto diventa più realistico quando chiamiamo in causa l’utilizzo di esplosivi. Il geologo diventa più possibilista e conferma: “La dinamite viene utilizzata, attraverso appositi pozzi scavati in profondità, anche per indagini sismiche. Se per ipotesi qualcuno avesse utilizzato una notevole quantità di esplosivi sottoterra, anche in qualche miniera inutilizzata, la deflagrazione si sarebbe potuta avvertire a distanza di parecchi chilometri”. Invero non è la prima volta che si parla di detonazioni create ad hoc nei siti minerari per far sprofondare e occultare nel sottosuolo segreti legati ad attività e sostanze illecite.
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