MUSSOMELI – “E’ un miracolo che non ci sia scappato il morto, non si deve arrivare a questo punto”. E’ una della frasi che si è sentita più spesso dopo il nubifragio che ha posto i riflettori sui pericoli, le insidie, le inefficienze che caratterizzano la viabilità del Vallone. Così, Ciccio Amico, pensionato mussomelese, ha pensato di chiamare a raccolta nel gruppo Facebook “Comitato Viabilità negata” il popolo del web per tramutare lo sdegno comune in una manifestazione di dissenso partecipata e plateale che polarizzi l’attenzione sui rischi di percorrenza delle poche strade ancora transitabili nel Vallone, sulla situazione di isolamento in cui versa Mussomeli e il Vallone. Lo si ripete da mesi. Mussomeli è in mezzo al nulla, sola con i suoi guai e i suoi disagi. E mentre nei palazzi e nelle stanze dei bottoni si discute su come risolvere celermente i problemi, Mussomeli è espugnata. Un ospedale depotenziato, uffici che chiudono, una nuova ondata di emigrazione che questa volta è precoce perchè inizia in età studentesca, il trasporto ferroviario che funziona a singhiozzo, spopolamento, agricoltura in ginocchio. “Non verba sed facta” avrebbero detto i latini. I latini non ci sono più, gli sono sopravvissute le opere come strade, ponti acquedotti che, a differenza delle infrastrutture attuali, hanno dimostrato affidabilità e durata incomparabile. Questa situazione ha sfiancato le persone che sono stanche, disilluse e sfiduciate. Serve un moto di orgoglio, un sussulto di dignità, perchè se anche gli “ultimi sopravvissuti” cederanno alle lusinghe della resa, il processo di desertificazione socio-economico e infrastrutturale che sta investendo Mussomeli e i paesi del comprensorio sarà rapido e irreversibile.
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